un vecchio e basta»
Il terzo atto della saga Ruby non poteva partire altro che da lei, la neomaggiorenne tanto sveglia. Tutto ruota attorno a lei. E se già si sapeva che nelle intercettazioni Ruby si vantava di avere chiesto a Berlusconi, attraverso il suo avvocato, la stratosferica cifra di 5 milioni di euro per tacere, parole poi smentite decisamente da tutti i protagonisti dell’affaire, ecco il colpo di scena: nel corso della perquisizione effettuata a casa di Ruby Rubacuori, a Genova, il 17 gennaio scorso, è saltato fuori un foglietto con la contabilità della ragazzina. Vi sono indicate, scritte a mano, le cifre ricevutedal contabile del premier, Giuseppe Spinelli, per complessivi 17 mila euro. Un po’ più di quanto ammesso da Spinelli medesimo nel suo interrogatorio difensivo, ma conta poco. Quel che ha fatto saltare sulla sedia, invece, sono le conclusioni finali: «Tra due mesi, da Silvio Berlusconi 4 milioni e 500 mila euro». Sul punto sono in corso accertamenti.
La procura di Milano ieri mattina ha deciso di inviare un supplemento di carte alla Camera e grande è l’irritazione dei difensori del premier. «Per me - dice Niccolò Ghedini - si tratta di materiale irricevibile». Eppure ci sono diverse novità. C’è l’interrogatorio dell’autista di Emilio Fede, Luigi Sorrentino: la sera di San Valentino del 2010, ha raccontato, Silvio Berlusconi festeggiò ad Arcore e con lui c’erano «tante ragazze in baby doll rosso»; in macchina con Fede «c’era anche una ragazza marocchina».
LA SUPER TESTE MARIA
C’è anche l’interrogatorio di Maria, la giovane egiziana danzatrice del ventre: «A giugno, Lele Mora mi chiese se ero interessata a partecipare ad una serata ad Arcore presso la residenza del presidente del Consiglio, se sapevo ballare la danza del ventre e se volevo fare parte del suo harem... Mi sono recata ad Arcore a luglio. Alla partenza da viale Monza c’erano altre ragazze... Ognuna di noi si è seduta per la cena dove voleva. Finita la cena il presidente disse: “E ora facciamo il Bunga Bunga” e spiegò che cosa era, cioè una cosa sessuale». Maria doveva fare la danza del ventre. «Le De Vivo erano in mutande e reggiseno. Il presidente le toccava e loro lo toccavano nelle parti intime. Si avvicinarono anche a Emilio Fede che le toccava il seno e altre parti intime. Una ragazza brasiliana con il perizoma ballava la samba in maniera hard. Il presidente le toccava il seno e altre parti intime. Anche le altre ragazze ballavano facendo vedere il seno e il fondo schiena, tutte loro si avvicinavano al presidente che le toccava nelle loro parti intime. Sono rimasta inorridita».
MINETTI: «MI HA ROVINATO»
Dal supplemento di indagine viene fuori anche l’irritazione mista a paura di Nicole Minetti. Intercettazione dell’8 gennaio tra Nicole Minetti e Barbara Faggioli. Nicole: «Io do le dimissioni, cioè sta roba è una roba che ti rovina la vita, ti rovina i rapporti, ti logora... Devi avere un pelo sullo stomaco, ma a me cioè non me ne frega niente. Io voglio sposarmi, fidanzarmi, avere dei bambini, una casa... La politica è un casino. Cade lui, cadiamo noi. A lui fa comodo mettere te e me in Parlamento, perché dice: Bene, me le sono levate dai c. E lo stipendio lo paga lo Stato».
LA PAURA E LO SFOGO DI NICOLE
Giorno seguente, da Minetti a Faggioli: «Quando se la farà addosso per Ruby, chiamerà e si ricorderà di noi... adesso fa finta di non ricevere chiamate». E un eloquente sms da Minetti a Marysthelle Garcia, il 10 gennaio: «Amo’ ma è serio che alla Fico ha regalato la casa? Se è vero ti giuro che scateno l’inferno».
L’11 gennaio, la Minetti si sfoga con la sua amica Clotilde Strada: «Non me ne frega niente se lui è il presidente del Consiglio... Un vecchio e basta. Io non mi faccio pigliare per il culo così... Si sta comportando da pezzo di merda». Clotilde: «Lo sapevamo». Minetti: «Perché uno che fa così è un pezzo di merda. Perché lui mi ha tirato nei casini in una maniera che solo dio lo sa... Non ci sarei finita neanche se mettevo tutto l’impegno. Gli ho parato il culo e non si può permettere di fare così». E ancora, sempre parlando con Clotilde: «Tu hai mai sentito dire dalla sua bocca: “Oh, fermi un attimo, guarda che lei è una brava ragazza? Lui pur di salvare il suo culo flaccido non se ne frega di niente... A lui non gliene frega niente... io per la prima volta ho realizzato che lui non mi ha dato quel ruolo perché pensava che io fossi idonea e adatta. Mi ha dato quel ruolo perché in quel momento è la prima cosa che gli è venuta in mente».
LE RAGAZZE PERQUISITE
Il 13 gennaio è il giorno in cui la procura firma l’invito a presentarsi nei confronti di Berlusconi. La Minetti invia un sms a Strada: «Parlo con Gianca che parla con il pres.. visto che lui non mi chiamata.. gli faccio prendere paura». E poi: «Gianca fa la figura di quello che lo salva dal disastro mediatico.. io della pazza offesa... ma me ne fotto».
Il 14 gennaio la magistratura di Milano ordina le perquisizioni nel residence di via dell’Olgettina, dove vivono molte delleragazze in questione. E’ la perquisizione che Berlusconi ha stigmatizzato nel suo videomessaggio (e che a catena ha fatto arrabbiare i sindacati di polizia). Il giorno seguente, Barbara Faggioli chiama Alessandra Sorcinelli: «Mi ha chiamato adesso da un numero sconosciuto mi ha detto di contattare chi è stato perquisito e di dargli appuntamento alle 19 ad Arcore che ha bisogno urgentemente di parlare... Lui ha letto le intercettazioni, son cose brutte».
A seguire, Faggioli chiama Arisleida Espinosa: «Ti chiamano solo perché mi ha chiamato il presidente Berlusconi... scandisco le parole, visto che mi stanno ascoltando. Mi ha chiesto la cortesia di farti avvicinare ad Arcore alle 19. Ci sono gli avvocati». E Faggioli con Marysthelle: «Mi ha chiesto un colloquio con i suoi avvocati. Da quanto ho capito dalle intercettazioni emergono cose molto brutte che noi ragazze diciamo su di lui».
IL VERTICE CON LE RAGAZZE A ARCORE
Alla riunione post-perquisizione, viene convocata anche la Minetti. Faggioli: «Mi ha chiamato la segreteria del presidente e mi hanno passato il presidente e mi ha detto di convocare tutte le ragazze per parlare con l’avvocato alle 19. Che dici? E’ ok?». Minetti: «No perché devo parlare al mio avvocato. Io sono indagata, per me la cosa è diversa... Lui sarà anche il mio capo, ma io sono indagata e lui altrettanto». Segue un sms dalla Minetti alla Faggioli: «Se mi vuole convocare mi convoca lui». E quindi nuova conversazione tra le due. Faggioli: «Gliene parlerò al presidente». Aleggia sul tutto una frase disperata: «Mi ha rovinato la vita». E quando Marysthelle chiama la Minetti per sincerarsi che tutto fili liscio («Ma tu ci sei alle 7?»), la consigliera risponde: «No, non credo. Qua la cosa si fa grossa. Io non ci penso neanche. Sono nella merda seria più di tutti quanti». Per concludere: «Stasera saremo poche. Lui ha detto che è successo un casino perché ‘sta stronza di Ruby ha detto delle cose e ci sta sputtanando».
SPUNTA LA DROGA
Cara ragazza, la Marysthelle. Ad agosto la Guardia di Finanza sequestra una quantità ingente di cocaina ad un certo Ramirez, il suo fidanzato. Lei aveva ricevuto in prestito la macchina di Nicole Minetti e Ramirez era proprio su quell’auto, una Mini Cooper verde, quando viene fermato ed arrestato. Vengono rinvenuti due chili e 800 grammi in un box di pertinenza di Marysthelle, altri 10 chili in Via Portalupi, casa di lui. Nonostante tutto, il 6 dicembre Marysthelle chiama il prefetto di Milano per farsi rilasciare il passaporto. «La chiamo a nome del presidente del Consiglio». La ragazza è stata ricevuta per due volte dal prefetto, sette sono state le telefonate intercettate, ma alla fine la Polanco non avrebbe ottenuto il documento.
FRANCESCO GRIGNETTI
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