martedì 25 gennaio 2011

Blitz anti-corruzione a Palermo, 51 arresti

Indagati alcuni funzionari pubblici della Motorizzazione, titolari di autoscuole e di agenzie disbrigo pratiche. Dieci persone in carcere, gli altri ai domiciliari



PALERMO. Gli investigatori della squadra mobile della questura di Palermo hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare a carico di 51 persone che, a vario titolo, sono accusate di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e falsità ideologica. Indagati alcuni funzionari pubblici della Motorizzazione Civile e titolari di autoscuole e di agenzie disbrigo pratiche di Palermo e della provincia.

Il provvedimento, che prevede la misura della custodia cautelare in carcere a carico di 10 persone e gli arresti domiciliari per altre 41, è stato adottato dal gip Piergiorgio Morosini su richiesta del pm Amelia Luise e dall'aggiunto Leonardo Agueci. Si tratta della operazione più vasta di contrasto alla corruzione nell'ambito della pubblica amministrazione che è stata condotta negli ultimi anni nel territorio palermitano, sia per estensione degli accertamenti e per l'entità delle tangenti che per il numero delle persone coinvolte. L'indagine, iniziata nel 2008, ha preso spunto da alcuni esposti che segnalavano irregolarità commesse da pubblici funzionari della Motorizzazione Civile di Palermo per facilitare l'ottenimento della patente di guida e di pratiche automobilistiche in genere presentate da titolari di autoscuole complici. L'attività investigativa, realizzata anche attraverso le intercettazioni telefoniche e ambientali audio-video, è riscontrata da numerose acquisizioni documentali. Alcuni indagati sono stati ripresi mentre consegnavano la "mazzetta" ai pubblici ufficiali. Ad alcuni titolari di autoscuole e di agenzie di disbrigo pratiche sarà, inoltre, notificata la misura cautelare interdittiva della revoca dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività per un anno.


Patenti facili, soldi anche nei pacchetti di sigarette

Il blitz anti-corruzione a Palermo. In cambio di tangenti, i coinvolti falsificavano previsioni e facilitavano il superamento degli esami per il conseguimento delle patenti di guida


PALERMO. In cambio di tangenti falsificavano previsioni e facilitavano il superamento degli esami per il conseguimento delle patenti di guida. Centinaia le mazzette finite nelle tasche di alcuni funzionari della motorizzazione civile di Palermo filmati dagli uomini della Mobile nell'ambito di un'indagine che ha portato a 51 arresti. La misura cautelare, eseguita dalla Sezione reati contro la Pubblica amministrazione, è stata emessa dal gip Piergiorgio Morosini.

Tra gli indagati funzionari della motorizzazione civile e alcuni titolari di autoscuole e agenzie di disbrigo pratiche automobilistiche di Palermo. La consegna del denaro avveniva nei modi più diversi: c'era chi dava i soldi al funzionario corrotto facendoglieli passare velocemente nelle mani nel momento del saluto, chi glieli metteva in un cassetto della scrivania e chi in una cartella per le pratiche in cui le mazzette si accumulavano fino a quando raggiungevano una certa somma: allora il dipendente la nascondeva tra le proprie cose. I più fantasiosi usavano anche pacchetti di sigarette imbottiti di soldi. I funzionari coinvolti in cambio del denaro agevolavano esami o pratiche svolti solo sulla carta. Spesso le sedute per il conseguimento o per la revisione delle patenti erano di mera facciata, totalmente gestite dal titolare dell'autoscuola che suggeriva le risposte al candidato, il più delle volte assolutamente impreparato. Inoltre, i funzionari corrotti manipolavano la pianificazione delle sedute d'esame abbinando gli esaminatori complici alle autoscuole "amiche". Non è la prima volta che la motorizzazione di Palermo finisce nell'occhio del ciclone: diversi i casi di corruzione scoperti negli anni scorsi, anche se per l'entità delle tangenti e per il numero delle persone coinvolte quella di oggi é senz'altro l'indagine più importante.

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