giovedì 13 gennaio 2011

Concussione, arrestato primario dell’ospedale di Ragusa

Secondo l'accusa il medico avrebbe indotto i pazienti ricoverati a scegliere di essere operati a pagamento in regime di attività libero professionale intramoenia

RAGUSA (13 gennaio) - Avrebbe indotto i pazienti ricoverati a farsi operare a pagamento, ma sopratutto avrebbe asportato organi sani, in modo da far lievitare il costo dell'intervento chirurgico, facendo credere ai degenti di essere invece ammalati di tumore. Protagonista di questa vicenda che richiama alla memoria altri casi orribili di malasanità è il primario del reparto di chirurgia toracica dell'ospedale di Ragusa, Ignazio Massimo Civello, 62 anni, arrestato con l'accusa di concussione, falso ideologico e abuso d'ufficio. Il professionista è finito ai domiciliari, nella propria casa a Modica, dopo che i carabinieri del Nas lo hanno prelevato nell'aeroporto di Fontanarossa, a Catania.


Secondo le indagini, il medico avrebbe convinto i pazienti a chiedere la proprie prestazioni a pagamento, in regime di attività libero professionale intramoenia, con la falsa prospettazione, in caso contrario, di lunghissime liste d'attesa. Sarebbero stati accertati, oltre all'alterazione delle liste d'attesa, anche casi di falsificazione dei registri nelle sale operatorie. Alcuni interventi chirurgici, inoltre, sarebbero stati eseguiti senza il consenso informato dei pazienti. Ma l'aspetto più sconcertante emerso dalle indagini è un altro: in talune circostanze, il primario e la sua equipe avrebbero asportato organi sani, come un'ovaia ad una giovane donna e l'unico rene funzionante ad un'altra paziente che da quel momento era stata costretta a sottoporsi a dialisi. Secondo gli investigatori sarebbero anche stati asportati due stomaci sani, per tumori inesistenti.

Non basta. In un'occasione una paziente sarebbe stata operata due volte nell'arco di pochi giorni: prima per la patologia della quale soffriva, poi per rimuovere una garza dimenticata nel suo addome. Il secondo intervento sarebbe stato giustificato con una falsa diagnosi per una nuova ed inesistente patologia. I carabinieri hanno denunciato anche altri sette medici, appartenenti allo stesso reparto e ad altre unità operative, alcuni dei quali facevano parte dell'equipe che eseguiva gli interventi. L'ordinanza di custodia cautelare eseguita dai Nas è stata emessa dal gip Claudio Maggioni, su richiesta del sostituto procuratore Carmelo Petralia. L'assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, ha avviato un'ispezione nell'ospedale ragusano. «Siamo sconcertati - ha detto - per quello che è successo e per questo motivo ho già avviato un'ispezione per comprendere come sia potuto accadere e, soprattutto, per verificare se tutto ciò sia il risultato di un sistema di connivenze. Nel contempo ho chiesto anche una relazione dettagliata al direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Ragusa». «Voglio esprimere inoltre - ha aggiunto - un plauso ai carabinieri e alla magistratura, per avere fatto venire alla luce una vicenda che mi auguro sia solo un caso isolato, anche se protrattosi nel tempo. Domani, chiederò ufficialmente gli atti dell'inchiesta alla Procura di Ragusa».

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