Il denaro sequestrato a Giuseppe Buda, figlio di Santo, coinvolto nell’operazione 'Meta' eseguita dai carabinieri nel giugno del 2010 a Reggio
Oltre 47 mila euro sono stati sequestrati a Giuseppe Buda, 41 anni, figlio di Santo Buda, coinvolto nell’operazione chiamata 'Meta' ed eseguita dai carabinieri nel giugno del 2010 a Reggio Calabria.
Il provvedimento di sequestro, emesso dal Gip del tribunale di Reggio Calabria, è stato eseguito dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria, e dai carabinieri del Ros e del comando provinciale. Nell’operazione 'Meta', Santo Buda insieme a Vitaliano Brancati Grillo, Antonino Imerti, Domenico Passalacqua, Domenico Barbieri, Pasquale e Francesco Buda erano accusati di turbata libertà degli incanti ed estorsione.
La cosca Buda-Imerti, infatti, avrebbe turbato le aste giudiziarie che si svolgevano presso l’Ufficio esecuzioni immobiliari del tribunale di Reggio Calabria. In particolare era stata turbavano l’asta del novembre 2005 relativa ad alcuni beni immobili di Villa San Giovanni, provenienti da un fallimento. Nel corso dell’asta furono allontanati i possibili offerenti e gli esponenti della cosca si aggiudicarono 16 unità immobiliari, di cui 2 intestate a Giuseppe Buda. Uno degli immobili, tuttavia, nel febbraio del 2006, al prezzo convenuto di 47.250, venne ceduto ad un terzo soggetto estraneo. Successivamente il Procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone ed il sostituto Giuseppe Lombardo hanno delegato alla Guardia di Finanza di svolgere una serie di indagini che hanno portato al provvedimento di sequestro emesso dal Gip.
Nessun commento:
Posta un commento