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mercoledì 29 giugno 2011
Melania, sequestrata l'auto di Parolisi nel mirino alcune macchie di sangue
ROMA - La procura di Ascoli Piceno, che conduce l'inchiesta sull'omicidio di Melania Rea, ha chiesto il sequestro dell'auto, una Renault Scenic, di Salvatore Parolisi, indagato a piede libero per l'omicidio della moglie avvenuto il 18 aprile scorso.
Parolisi è stato convocato nel pomeriggio nella caserma di Frattamaggiore (Napoli), dove risiede, per la notifica dell'atto. Verosimilmente la vettura verrà sottoposta a una serie di accertamenti tecnici per scoprire indizi che possano aiutare a ricostruire aspetti connessi alle modalità e al luogo del delitto.
Ci sarebbero ancora le macchioline di sangue trovate sul sedile anteriore dell'auto di Parolisi, dal lato passeggero, nel mirino degli accertamenti disposti dalla procura. Di quelle tracce, che ora verranno riesaminate, si è parlato fin dai primi giorni della scoperta del cadavere di Melania Rea. L'ipotesi iniziale era che appartenessero alla donna uccisa, anche se poi, l'amante di Salvatore, la soldatessa Ludovica P., sentita come testimone dai carabinieri, aveva riferito di rapporti sessuali avuti con il caporalmaggiore in auto, anche durante il ciclo mestruale. E forse, sebbene dal giorno del delitto, il 18 aprile scorso, siano trascorsi oltre due mesi, in quell'auto gli investigatori cercano anche altri indizi.
Nelle settimane scorse, quando non era ancora indagato, Parolisi aveva consegnato spontaneamente agli investigatori abiti, scarpe, uno zaino, il pc portatile e altro materiale utile alle indagini. L'auto era già stata ispezionata, ma ora le verifiche verranno condotte con la formula dell'atto irripetibile, che avrà valore di prova in un eventuale processo.
No all'incidente probatorio. La procura di Ascoli Piceno ha dato parere negativo alla richiesta di incidente probatorio per accertare «ora, luogo, tipo di arma e modalità» dell'omicidio di Melania Rea, avanzata dai difensori di Salvatore Parolisi, indagato a piede libero per l'omicidio della moglie. L'istanza era stata presentata ieri al gip di Ascoli dagli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, che invocano l'intervento di «un giudice terzo» nell'inchiesta. Nelle osservazioni depositate oggi, il pm Umberto Monti sostiene che la richiesta è da considerarsi infondata e
inammissibile, perchè sull'omicidio sono già stati disposti e stanno per concludersi una serie di atti irripetibili - a partire dall'autopsia - dei quali Parolisi è sempre stato informato e ha diritto a partecipare.
Osservazioni analoghe sono state formulate anche dal legale dei familiari di Melania, l'avvocato Mauro Gionni, che si è anche lui opposto all'istanza. Ora spetta al Gip Carlo Calvaresi decidere.
Sono arrivati intanto stamani a Folignano (Ascoli Piceno), dove si tratterranno per un paio di giorni, i genitori e il fratello di Melania. Ripartiranno per Somma Vesuviana con gli effetti personali e i ricordi della figlia morta, dopo essere andati a deporre un fiore nel luogo in cui la dona è stata trovata ammazzata, il Bosco delle Casermette, a Civitella del Tronto (Teramo). Vittoria, Gennaro e Michele Rea hanno chiesto ai giornalisti di stare da soli: «Abbiamo detto tante cose - ha ricordato il fratello - e potete capire qual è il nostro stato d'animo». Soprattutto quello della mamma di Melania, che ad Ascoli non era mai tornata dopo la scomparsa della figlia.
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