venerdì 24 giugno 2011

Salento, timbrava cartellino al Comune, poi faceva l'idraulico (in proprio)

CARPIGNANO SALENTINO - Il volto di Antonio Russo, idraulico di 57 anni, non era molto conosciuto in via Duca D’Aosta, sede del palazzo comunale di Carpignano Salentino. Eppure l’operaio era stato regolarmente assunto con un contratto a tempo indeterminato dal primo gennaio di quest’anno. Dai corridoi del comune, invece, non ci era quasi mai passato. Se non per timbrare il cartellino, in entrata e in uscita. Uno stratagemma che non è sfuggito ai carabinieri della stazione di Martano, agli ordini del maresciallo Gianluca Piconese, che ieri mattina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Giovanni Gallo su richiesta del sostituto procuratore Giovanni De Palma.

Da 24 ore, quindi, Russo si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato. Dipendente comunale, infatti, lo era solo sulla carta e sul libro-paga. Di fatto, invece, trascorreva le mattinate ad effettuare lavori in proprio, su alcuni cantieri oppure in uno stabilimento che si trova nella zona industriale del paese. Un’abitudine accertata fin dal mese di gennaio, ma gli investigatori non escludono che Russo si comportasse così da diversi anni.

Da circa un decennio, infatti, aveva smesso di lavorare per l’ex manifattura tabacchi che lo aveva messo in mobilità nell’amministrazione di Carpigano. Solo a gennaio, però, è stato formalmente assunto dal comune, e di conseguenza anche retribuito dall’amministrazione con 1270 euro al mese.

Le dicerie sulle strane abitudini dell’idraulico presunto assenteista sono però finite all’orecchio dei carabinieri di Martano, che hanno immediatamente avviato le indagini. Mesi e mesi di appostamenti, pedinamenti e servizi di osservazione.

Russo era piuttosto metodico nelle sue abitudini. Ogni mattina si presentava in comune fra le 7.15 e le 7.45, per timbrare il cartellino. Ma invece di restare a disposizione dell’amministrazione, rientrava nella sua abitazione, per poi uscire poco dopo le 8. Destinazione, uno stabilimento nella zona industriale dove fino al giugno del 2010 Russo aveva un’impresa di termoidraulica: adesso, lì, è stata avviata un’altra attività. Russo poi si spostava in altri cantieri per svolgere alcuni lavoretti. Intorno alle 13 rientrava a casa per fare ritorno in comune alle 14.30 circa, per timbrare il cartellino in uscita.

Ed anche ieri i carabinieri hanno aspettato che, come ogni mattina, andasse in comune. Una volta a casa, però, ha ricevuto la visita dei militari. Antonio Russo, difeso dall’avvocato Francesca Conte, sarà interrogato dal gip nei prossimi giorni.

LINDA CAPPELLO

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