AREZZO - Antonio Bassolino, fino al 2010 governatore della Regione Campania e l'ex parlamentare l'oncologo Giuseppe Petrella, sono indagati per corruzione nell'ambito di un'inchiesta partita dalla procura di Napoli e approdata fino a quella di Arezzo.
Stamani gli uomini della Guardia di Finanza aretina hanno posto i sigilli ad un lussuoso casale situato nel territorio comunale di Cortona dal quale sarebbe partito il filone aretino delle indagini. I finanzieri hanno agito in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip su richiesta del sostituto procuratore Roberto Rossi.
Secondo gli accertamenti effettuati dagli uomini della procura la sua ristrutturazione sarebbe stata realizzata grazie alla compiacenza dell'ex dirigente dell'ufficio tecnico del comune di Cortona Alvaro Fabrizi che «avrebbe chiuso un occhio» sui pesanti illeciti commessi per ristrutturare l'immobile.
Il casale sarebbe stato acquistato nel maggio del 2002 da Petrella per 120mila euro, ufficialmente, nelle carte, il nome di Bassolino non comparirebbe mai. Contemporaneamente i militari del Nucleo di Polizia Tributaria hanno notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dello stesso Bassolino, di Petrella e Fabrizi nonché di due architetti che sarebbero responsabili di illeciti in relazione alla gestione delle pratiche di ristrutturazione e di accatastamento dell'immobile.
La vicenda del casale si innesta nell'ambito di una più ampia inchiesta riguardante la gestione dello smaltimento di rifiuti nella Regione Campania da parte delle società affidatarie del servizio e con l'avallo della struttura Commissariale di Governo Regionale. A Cortona i finanziari hanno svolto approfondimenti anche attraverso ispezioni contabili e l'assunzione di informazioni dai fornitori e dagli artigiani locali, finalizzati ad ottenere riscontri sulle ipotesi fatte dagli investigatori di corruzione del pubblico funzionario comunale e degli abusi edilizi.
«Sono del tutto fiducioso che l'ulteriore sviluppo dell'indagine giudiziaria condotta dalla Procura di Arezzo accerterà la mia estraneità ai fatti ipotizzati».
Così Antonio Bassolino commenta in una nota la notizia. E aggiunge: «Non possiedo alcun casolare o parte di esso e nulla so delle presunte condotte illecite che vengono contestate».
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