BARI - «Nei miei confronti è in atto una vera e propria azione diffamatoria»: così il deputato dell’Idv Pierluigi Zazzera commenta la notizia riportata da siti internet secondo la quale il 14 giugno scorso l’ex responsabile per l’Idv dell’Osservatorio pugliese sulla legalità, Michele Cagnazzo, dimessosi dall’incarico più di un anno fa, ha denunciato alla Procura di Bari una storia di sesso e politica.
La vicenda – diffusa sulla base di anticipazioni del settimanale «l'Espresso» – coinvolgerebbe lo stesso Zazzera e il senatore dell’Idv Stefano Pedica, accusati da Cagnazzo di aver, un anno fa, costretto una donna di 31 anni ad avere rapporti sessuali con loro per ottenere in cambio un posto di lavoro nell’ufficio legislativo del partito.
«Nei confronti di Cagnazzo – afferma Zazzera – ho già presentato una querela penale a febbraio, quando su internet Cagnazzo affermava queste cose, e una denuncia nei suoi confronti è stata presentata anche da Pedica».
«L'unica cosa certa – aggiunge – è che Cagnazzo ha una querela penale nei suoi confronti. Così come appare poco chiaro perchè la denuncia non è stata presentata dalla donna ma è stata presentata da Cagnazzo. Mi sarei aspettato che mi querelasse la persona interessata, invece lo ha fatto lui”.
“Ho già dato mandato ai miei legali – continua Zazzera - per querelare Cagnazzo la seconda volta. E’ un diffamatore. Una persona che non è rimasto evidentemente soddisfatto da questioni interne all’Idv e ha reagito così, diffamando. E’ una «vendetta» da parte di chi non ha evidentemente ottenuto ciò che voleva”.
«Provo amarezza – continua Zazzera – nel vedere che c'è chi fa politica in questo modo. E’ molto triste. Sono senza parole per tutto quello che viene raccontato. Chi mi conosce sa bene come sono fatto: io – aggiunge Zazzera – non frequento serate mondane. Non temo nulla. Siamo sereni e vedremo quello che accadrà, vedremo se la Procura riterrà di approfondire la questione, di ascoltarci».
Secondo quanto scrive «l'Espresso» in un’inchiesta che riguarda anche altre questioni riguardanti il partito di Di Pietro, Cagnazzo avrebbe incontrato la donna nell’aprile 2010 negli uffici baresi dell’Italia dei Valori e avrebbe ricevuto da lei stessa confidenze secondo le quali era «vittima di insistenti avances e ricatti» da parte dei due parlamentari dell’Idv
La vicenda sarebbe andata avanti dall’autunno 2009 al gennaio 2010, “finché‚ – scrive il giornale che riporta parole di Cagnazzo – constatando che nulla si muoveva sul fronte del lavoro, M. interruppe i rapporti anche telefonici con i due. La donna, poi, riferisce sempre Cagnazzo, “scoprì in seguito con somma sorpresa, di risultare tra i candidati alle elezioni regionali 2010 per la Puglia, nella lista Idv, pur non avendo mai proposto n‚ tantomeno accettato la propria candidatura».
Alla Gazzetta, Zazzera aggiunge che «non voglio parlare di quello che il calunniatore scrive, ma parlo del calunniatore e del diffamatore».
Specifica di «non volere entrare nel merito dell’esposto che un signore ha deciso di portare alla Procura che mi sta calunniando. Questa persona è stata da me querelata per diffamazione. Provvederò alla querela.
Ma la donna di cui si conoscono solo le iniziali è stata candidata dell’Idv? «Ma sa quante persone si sono candidate nell’Italia dei valori che hanno le stesse iniziali. Quando ci sarà un ulteriore approfondimento chiarirò tutto.
Ci sono riferimenti precisi ad alberghi in cui sarebbero avvenuti gli incontri? «Ma faccio incontri per attività politica in tanti alberghi... ma io parlo del calunniatore. C’è stato tanto clamore quando non c’è ad oggi nessuna indagine in corso. C’è stato un esposto presentato due giorni fa ed è finito sui giornali. Anche questo dovrebbe farci riflettere un poco».
Nessun commento:
Posta un commento