Chiusa l’inchiesta su Frisullo e Tarantini
BARI - All’inizio favori e regali ai primari in cambio degli ordini per le protesi, sfruttando il meccanismo dell’infungibilità. Poi il «salto di qualità» di Gianpaolo Tarantini: mazzette ed escort. Con il coinvolgimento di esponenti politici.
La procura di Bari ha chiuso le indagini nei confronti di Sandro Frisullo, ex vicepresidente della Regione Puglia, degli imprenditori baresi Gianpaolo e Claudio Tarantini, di Vincenzo Valente, direttore amministrativo dell’Asl di Lecce e di Antonio Montinaro, primario di Neurochirurgia del Vito Fazzi di Lecce. Le accuse sono, a vario titolo, associazione per delinquere, corruzione, abuso d'ufficio e turbativa d'asta. Frisullo fu arrestato il 18 marzo 2010. Ai domiciliari per tre mesi, venne scarcerato il 17 luglio successivo. La posizione di altri tre indagati, Roberto Andrioli, funzionario dell’Area appalti dell’Asl di Lecce, Domenico Marzocca, rappresentante legale della Prodeo Spa, e Gianpiero Frassanito, direttore medico del presidio leccese, è stata stralciata (la procura competente è quella leccese).
Secondo le indagini dei pm Ciro Angelillis, Eugenia Pentassuglia e Giuseppe Scelsi, basate sulle intercettazioni e sulle dichiarazioni rese da Gianpaolo Tarantini, Frisullo avrebbe ricevuto dall'imprenditore barese escort e denaro in cambio di vantaggi per le sue società nell’aggiudicazione di appalti presso la Asl di Lecce. I fatti contestati si riferiscono agli anni 2007-2009. Promotori e organizzatori dell'intera struttura - secondo l’accusa - Gianpi e Sandro Frisullo. Il primo avrebbe procurato al secondo uno «stipendio» di 12mila euro al mese da gennaio 2008 fino a novembre 2008, 50mila euro, costosi capi d'abbigliamento, buoni benzina, regali di vario genere, ma anche prestazioni di natura sessuale pagate da Tarantini delle prostitute Terry De Nicolò, Vanessa Di Meglio, Sonia Carpentone, in cambio della buona riuscita degli affari delle società di Tarantini. Tutto grazie al rapporto di tipo fiduciario che Frisullo poteva vantare con i dirigenti degli uffici della Asl di Lecce. Gli indagati hanno ora venti giorni per presentare memorie difensive o chiedere di essere interrogati. Poi la procura potrà chiedere il processo o l’archiviazione.
Intanto, prosegue l'udienza preliminare in cui si sta discutendo sulla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di di Pasqualino Ciappetta, primario di neurochirurgia del Policlinico di Bari, e, ancora una volta, dei fratelli Claudio e Gianpaolo Tarantini. I tre imputati sono accusati, a vario titolo, di concussione, corruzione, turbativa d’asta, falso ideologico e truffa in danno della pubblica amministrazione. Regione Puglia, Policlinico e Università degli Studi di Bari, hanno depositato memorie scritte in cui hanno formalizzato la richiesta di costituzione come parti civili. L'inchiesta riguarda presunte utilità (viaggi, congressi medici, auto con autista e persino la spesa dal salumiere) che il medico avrebbe ricevuto dai fratelli Tarantini in cambio di forniture di strumentari chirurgici.
g.l.
Ormai stanno diventando una moda, questi politici e i loro intrallazzi con le escort...
RispondiEliminai veri affari in politica sono l'escort a concluderli....
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