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lunedì 13 giugno 2011
Allarme droga a Foggia «Ormai in città si uccide per pochi euro»
FOGGIA - Due omicidi collegati al mondo dello spaccio; un altro che potrebbe rientrare nello stesso ambito; un agguato fallito 72 ore fa; un blitz antidroga con 6 arresti; un decesso per sospetta overdose; una quarantina d’arresti complessivi (un terzo sono incensurati) eseguiti dall’inizio dell’anno in flagranza e su provvedimenti della magistratura, col sequestro di oltre un chilo e 200 grammi di sostanza stupefacente, per lo più hashish. Ecco i numeri che fotografano il mondo dello spaccio a Foggia.
L’allarme del questore - Non a caso il questore Maria Rosaria Maiorino, il 21 maggio scorso in occasione del 159° anniversario della festa della Polizia, ha dedicato un passaggio del discorso al fenomeno droga. «Mi tocca rilevare, e lo faccio con amarezza, quanto diffuso sia tra i giovani l’uso di sostanze stupefacenti» disse il capo di tutti i poliziotti foggiani, aggiungendo: «Al fenomeno, è chiaro, dedichiamo grande attenzione e notevole impegno perchè siamo tutti consapevoli che la lotta alla droga è innanzitutto lotta al cuore della criminalità, contro la quale la mobilitazione non può che essere generale. Ma a Foggia continua a girare troppa droga, come sono troppi i giovani sempre più spesso coinvolti in attività criminose».
Gli omicidi - Gianluca Tizzano , il trentottenne ucciso in città il 22 marzo in via Nigri, fu ammazzato per un debito non pagato di 300 euro di cocaina, dicono Procura e squadra mobile che il 3 maggio hanno arrestato per omicidio e spaccio i giovanissimi Ivan Narciso e Ciro Spinelli che si dicono innocenti. Era già stato arrestato due volte per spaccio di cocaina il ventenne Claudio Soccio detto «il sammarchese», ucciso in un agguato sotto casa in via Lucera la sera del 13 aprile. E il sospetto che possa c’entrare la droga è stato avanzato dalla squadra mobile anche per l’omicidio di Francesco Cannone, il ventiduenne ammazzato il 20 febbraio scorso in corso Cairoli da due giovani con i quali aveva litigato due ore prima davanti ad un pub: i motivi del litigio non sono chiari e la polizia, visto che vittima e indagati avevano avuto problemi con la giustizia per storie di droga, non escluse contrasti in questo senso (pur se esclusi dai due arrestati).
Gli arresti - Dei 110 arresti eseguiti da carabinieri e polizia per droga in tutta la provincia dall’inizio dell’anno col sequestro complessivo di quasi 10 chili di sostanze stupefacenti, 40 sono avvenuti in città col sequestro di oltre un chilo e 2 etti (dati basati sugli arresti e sui sequestri comunicati dalle forze dell’ordine). In particolare dei 40 arresti in città nei primi cinque mesi e mezzo dell’anno, 6 sono stati eseguiti su ordine di carcerazione per espiare vecchie condanne; 6 in esecuzione di ordine del gip; e gli altri in flagranza. In 3 casi gli arresti hanno riguardato l’eroina col sequestro di modestissime quantità; in 20 la cocaina con il sequestro di un etto; in altri 17 l’hashish con il sequestro di quasi un chilo e un etto (cui aggiungere 70 grammi di marijuana). Dall’inizio dell’anno in città c’è stato soltanto un blitz antidroga di carabinieri e direzione distrettuale antimafia, il 15 febbraio, con l’operazione «Scarface» contrassegnata da 9 arresti, 6 dei quali per spaccio di cocaina e hashish.
Sempre più incensurati - Oltre un terzo dei presunti spacciatori arrestati in città (15 su 40) dall’inizio dell’anno sono incensurati, giovanissimi dediti principalmente allo smercio di hashish (in 12 casi) anche a ragazzi, come dimostrano le ultime due operazioni antidroga «firmate» dalla sezione narcotici della squadra mobile (ne abbiamo riferito ieri in cronache di Capitanata, ndr) che hanno bloccato due ragazzi mentre cedevano «fumo» in piazza Puglia. E quando carabinieri e poliziotti li beccano a smerciare droga, la maggior parte ammette: «non ho un lavoro ed ho pensato di guadagnare un po’ di soldi vendendo droga». Sono pusher «avulsi dal mondo del crimine organizzato» ha detto non più tardi di 48 ore fa il capo della squadra mobile, Alfredo Fabbrocini, «ma che intraprendono queste “carriere” perchè attirati dai facili guadagni».
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