
"In merito alle notizie di stampa di domenica 5 giugno relative alla liberazione di quattro detenuti fiancheggiatori di Provenzano, attribuita ai ritardi della Cassazione nel decidere i ricorsi dagli stessi presentati, si precisa che - è detto nella nota della Suprema Corte - i ricorsi, pervenuti alla Cassazione, il 24 marzo 2010 e assegnati alla V Sezione penale, sono stati fissati per l'udienza pubblica del 20 gennaio 2011, nel corso della quale il collegio giudicante, su conforme richiesta del procuratore generale di udienza, ha rinviato la causa a nuovo ruolo, rilevando che la motivazione della sentenza impugnata (di oltre 100 pagine) era pervenuta soltanto il giorno precedente".
"L'udienza - prosegue il comunicato - è stata successivamente fissata per il 14 giugno 2011, tenuto conto che, secondo i calcoli effettuati, risultava che i termini di custodia cautelare per i quattro imputati scadevano nella data del 6 marzo 2012. Infatti, il reato per cui i quattro imputati sono stati condannati è quello di cui all'art.416 bis codice penale aggravato dai commi 4 e 6; la reclusione massima è di 15 anni e va aumentata della metà ai sensi del comma 6". Da ciò, "consegue che - afferma la Cassazione - la durata complessiva della custodia cautelare è di 6 anni ai sensi dell'art.303 comma 4 lett c, codice procedura penale. Invece la Corte d'Appello di Palermo Sezione III con quattro ordinanze di analogo contenuto ha erroneamente individuato la scadenza della custodia in carcere per i quattro detenuti alla data del 29 aprile 2011".
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