lunedì 10 maggio 2010

Lotta alla mafia, Maroni: da Confindustria scelta coraggiosa


Lotta alla mafia, Maroni: da Confindustria scelta coraggiosa

Il ministero dell'Interno e l'Associazione degli industriali firmano nella sede di Assolombarda a Milano un protocollo per combattere le infiltrazioni della criminalità organizzata nelle imprese

«La decisione di Confindustria di siglare un protocollo per combattere le infiltrazioni criminali è una scelta coraggiosa». Lo ha detto il ministro dell' Interno Roberto Maroni commentando questo pomeriggio la firma del protocollo di legalità tra il ministero dell'Interno e la Confindustria siglato a Milano, nella sede di Assolombarda.

«La firma del protocollo - ha spiegato Maroni - non è solo una richiesta alle forze dell'ordine di combattere la criminalità e un'offerta di collaborazione, bensì una assunzione di responsabilità, ovvero un atteggiamento attivo nella lotta alla mafia. Questo - ha proseguito il ministro - è un atteggiamento senza precedenti nel contrasto alla criminalità organizzata».

Circa la presenza della mafia sul territorio Maroni ha spiegato che «al Nord la criminalità organizzata ha una presenza insidiosa, apparentemente meno oppressiva. Al Sud la mafia ha il controllo sociale, mentre nelle regioni del nord opera sotto traccia con capitali ingenti e con basi logistiche potentissime».

Il responsabile del Viminale ha sottolineato che l'intesa siglata con Confindustria tiene conto di tutti gli aspetti delle infiltrazioni possibili della criminalità organizzata nel mondo dell'impresa, compreso lo sfruttamento degli immigrati. «Anche questo protocollo - ha detto il ministro - è una eccellenza del nostro Governo. Come abbiamo fatto in altre circostanze, nei prossimi mesi monitoreremo la sua efficacia e se sarà positiva lo estenderemo anche alle altre associazioni».

Il ministro dell'Interno ha poi ricordato i risultati del governo nella lotta alla mafia: «se successi sono stati raggiunti con gli arresti dei latitanti, altrettanti sono stati quelli raggiunti con il sequestro dei beni. In questi mesi alla mafia sono stati sequestrati 17.669 beni per un controvalore pari a 9 miliardi di euro. A questi vanno aggiunti i 4.450 beni confiscati per un controvalore pari a 2 miliardi di euro. Credo che questa sia la strada vincente. Pensate - ha aggiunto Maroni - che è stato studiato che i clan mafiosi hanno a disposizione grazie al riciclaggio 100 miliardi di euro da investire, mettendo così in crisi l'economia sana».

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