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giovedì 13 maggio 2010
Lombardo: "Lascerò se giudicato colpevole"
Lombardo: "Lascerò
se giudicato colpevole"
"Questo governo andrà avanti e io eserciterò il mio diritto alla difesa". Così il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, tornando sulla notizia smentita dalla Procura di Catania di una richiesta di arresto nei suoi confronti sollecitata nell'ambito di un'inchiesta su presunti rapporti tra mafia e politica.
"Chiederò alla Procura di Catania di fermare questo stillicidio di notizie, presunte e smentite" che "hanno conseguenze politiche" e si "rivelano assist al Pdl 'estremista' della Sicilia" ha affermato Lombardo che ha chiesto, tramite il suoi legali, al procuratore capo di Catania di "essere nuovamente sentito" nell'inchiesta in cui è indagato per concorso esterno all'associazione mafiosa.
"I giornalisti hanno il diritto di pubblicare le notizie di cui sono in possesso - ha aggiunto Lombardo - ma chi gliele fornisce? Come mai parte delle mie dichiarazioni spontanee rese ai magistrati sono state pubblicate, con tanto di virgolettato, da un giornale? Io non lo so. So che il dovere di esercitare il mio diritto alla difesa. E non posso sapere di presunte inchieste su di me dai giornali".
"Non credo alle congiure - ha osservato il governatore - e chiedo soltanto che la stessa Procura di Catania si tuteli da fughe di notizie che hanno conseguenze politiche. Perchè tutto questo è un'indecenza".
"Le presunte indiscrezioni - ha ribadito il governatore - hanno rischiato di non far approvare la finanziaria e quindi di far cadere il Governo. Ieri, senza la smentita ci sarebbe stata la ricomposizione del Pdl in Sicilia e questo avrebbe fatto cadere il governo regionale, rispettando così la previsione fatta dalla frangia 'estremistica' del Partito delle Libertà di tornare a votare a novembre per le regionali".
"Se sarà trovato e soprattutto provato con certezza che io abbia consapevolmente sostenuto e supportato la mafia me ne andrò un minuto prima. Sono certo che ciò non accadrà perchè - ha aggiunto - sono sicuro di non averlo fatto".
Infine un commento sull'invito a dimettersi rivoltogli dall'ex governatore: "Totò Cuffaro farebbe bene a rivedersi le carte dei conti della Sicilia, per come li ha lasciati. Io per amore di pregressa amicizia preferisco tacere".
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