martedì 4 maggio 2010

30° anniversario dell'eccidio del Capitano Emanuele Basile

30° anniversario dell'eccidio del Capitano Emanuele Basile

Monreale (PA)


Il 4 maggio del 1980, a Monreale, il Capitano dei Carabinieri Emanuele Basile cadeva in un barbaro agguato mafioso. Questa mattina, alla presenza del Comandante Generale dell'Arma Leonardo Gallitelli e di autorità civili, religiose e militari, è stato commemorato il 30° anniversario di quel sacrificio. In via Pietro Novelli a Monreale (PA) è stata deposta una Corona d'Alloro ai piedi della lapide che ricorda il Capitano nel luogo dove cadde per mano mafiosa.

Dopo la resa degli Onori Militari, presso il palazzo Comunale Guglielmo II di Monreale, il Magnifico Rettore dell'Università degli Studi ed il Preside della Facoltà di Giurisprudenza di Palermo, hanno poi conferito la laurea "Honoris Causa" alla memoria all'Ufficiale caduto.




Il Capitano Basile, dal luglio 1978 al comando della Compagnia di Monreale, si era impegnato in una complessa attività d'indagine sui traffici di stupefacenti gestiti dalle emergenti cosche di Altofonte e San Giuseppe Jato. L'intraprendenza e l'intuito dell'Ufficiale misero alle corde le agguerrite organizzazioni criminali, che ordirono una feroce risposta.

Era da poco passata la mezzanotte di quel 3 maggio di trenta anni fa e il Capitano Basile stava rincasando dopo avere assistito ai festeggiamenti in onore del SS Crocifisso in compagnia della moglie e della figlioletta Barbara. Improvvisamente l'Ufficiale venne affrontato da tre uomini che lo fecero spietatamente oggetto di una letale azione di fuoco, incuranti della presenza dei familiari.

Il delitto fu commissionato dai boss di Cosa Nostra e compiuto da un commando composto da Vincenzo Puccio (poi assassinato in carcere), Armando Bonanno (successivamente vittima di lupara bianca) e Giuseppe Madonia, della famiglia dei Resuttana. A fornire il supporto logistico, invece, fu Giovanni Brusca, oggi collaboratore di giustizia. La condanna definitiva arrivò dopo sette processi. Al Capitano Emanuele Basile venne concessa, per la sua dedizione e il sacrificio, una Medaglia d'Oro al Valor Civile "alla memoria".



Il Generale Gallitelli, nel corso del proprio intervento, ha definito il Capitano Basile "un grande servitore dello Stato, un bravissimo investigatore di quell'Arma che nella lotta alla mafia ha sempre dato contributi importanti. Un esempio per tutti, e in particolare per noi Carabinieri, che viviamo in maniera partecipe e commossa questo suo sacrificio".

Anche il Presidente del Senato, Renato Schifani, ha voluto ricordare l'ufficiale con un personale messaggio, inviato al Comandante della Legione Carabinieri Sicilia e con il quale ha sottolineato come "un uomo di così grande valenza, costituisca esempio per tutti noi ed incoraggi a proseguire senza sosta nel percorso tracciato da lui e da tanti altri eroi caduti per la legalità e la democrazia".

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