sabato 29 maggio 2010

Di Pietro a tutto campo "Verità sulle stragi del '92"


Di Pietro a tutto campo
"Verità sulle stragi del '92"


CATANIA - E' un Tonino Di Pietro a tutto campo per il suo ritorno in Sicilia. ll leader di Italia dei Valori, ospite a Catania, ha parlato delle stragi mafiose del 1992 e dell'attuale situazione politica che sta rallentando il lavoro della Giunta regionale.

"Vi sono carte processuali che grondano verità e, purtroppo, sangue. Perché una cosa è certa: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono morti perché lo Stato non è stato vicino a loro. Anzi adesso stiamo scoprendo che pezzi dello Stato erano contro di loro". Lo ha affermato il leader di Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, parlando delle inchieste sulle stragi siciliane di Capaci e via D'Amelio.

"In realtà - ha aggiunto il senatore a margine di un incontro con i giornalisti a Catania - questo lo avevamo scoperto da tempo perché alcuni alti funzionari dello Stato sono stati già condannati.

Ecco perché noi diciamo che questa verità deve venire fuori, nella sua interezza perché - ha concluso Di Pietro - vogliamo sapere per quale ragione i mafiosi ad un certo punto della loro esistenza invece di portare la coppola hanno deciso di mandare qualcuno in Parlamento".

LA FRECCIATA AL PD. Il governo regionale "non ha più la maggioranza" e dunque occorre tornare "al voto per permettere ai cittadini di determinare il proprio governo". È la valutazione di Tonino Di Pietro sul quadro politico e amministrativo alla Regione siciliana.

"Noi siamo contrari a quanto accade alla Regione guidata da Raffaele Lombardo, che, a parte i problemi giudiziari - osserva il senatore dell'Idv - non ha più una maggioranza e per questo deve dimettersi. Ce la prendiamo anche con il Pd siciliano che contrariamente al mandato elettorale fa da stampella a questa giunta. Ecco perché diciamo che tutti devono andare a casa ed i cittadini tornare al voto per determinare il proprio governo".

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