giovedì 6 maggio 2010

Catania, Dia sequestra beni per 15 milioni di euro. Operazione contro il monopolio del “caro estinto”


Catania, Dia sequestra beni per 15 milioni di euro. Operazione contro il monopolio del “caro estinto”

CATANIA- Beni per un valore complessivo stimato in 15 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia di Catania ai vertici della ‘famiglia’ D’Emanuele, legata da vincoli di parentela con il boss ergastolano Benedetto Santapaola.
Il provvedimento fa seguito all’operazione ‘Cherubino’ con cui la Procura della Repubblica etnea, il 29 aprile scorso, ritiene di avere inferto un duro colpo al presunto monopolio di Cosa nostra a Catania nel settore dei servizi delle onoranze funebri, grazie alla complicita’ di custodi dell’obitorio di infermieri ausiliari di un ospedale della citta’.
Secondo l’accusa, il boss Natale D’Emanuele, cugino di Santapaola, avrebbe riciclato, servendosi di prestanome, i proventi dell’attivita’ illecita derivante dalla gestione del mercato del ‘caro estinto’, il cui ‘giro’ d’affari sarebbe stato in costante crescita.
Le indagini della Dia sono state coordinate dal procuratore capo di Catania, Vincenzo D’Agata, e dai sostituti Giuseppe Gennaro, Agata Santonocito e Iole Boscarino.

I beni sequestrati dalla Dia sono riconducibili, secondo quanto emerso dalle indagini, a Natale D’Emanuele, ritenuto il capo del gruppo ‘Castello Ursino’ del clan Santapaola, e ai suoi figli Andrea e Antonino, anche loro coinvolti nell’inchiesta Cherubino.
Secondo la Dia la famiglia D’Emanuele avrebbe investito ingenti capitali in attivita’ operanti nel settore dei servizi funebri, dell’abbigliamento, delle scommesse, del settore ittico e immobiliare, in quello della fotografia, nonche’ nella ristrutturazione di un prestigioso stabilimento balneare, intestando le attivita’ a dei prestanome.
Il provvedimento di sequestro cautelare di beni disposto dal Gip riguarda, nel dettaglio: tre societa’ di onoranze funebri e 8 unita’ locali; un immobile; un prestigioso stabilimento balneare; due societa’ immobiliari; un’impresa operante nel settore ittico; un negozio di abbigliamento; un punto scommesse; un’impresa operante nel settore fotografico; diversi automezzi; e rapporti finanziari.
I particolari dell’operazione saranno resi noti durante una conferenza stampa che si terra’ alle 10.30 negli uffici del centro operativo Dia di Catania.

Il latitante Andrea Sebastiano D’Emanuele, di 29 anni, figlio del boss Natale, si e’ costituito ai carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Catania. Era ricercato dal 29 aprile scorso quando sfuggi’ all’ operazione ‘Cherubino’ della DDa della Procura di Catania contro il presunto monopolio di Cosa nostra nella provinciale nel settore dei servizi delle onoranze funebri, grazie alla complicita’ di custodi dell’obitorio di infermieri ausiliari di un ospedale della citta’. Dopo la notifica del provvedimento restrittivo e’ stato condotto nel carcere di massima sicurezza di Bicocca.
Nei confronti di Andrea Sebastiano D’Emanuele era pendente un ordine di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa, estorsione e corruzione. Nell’inchiesta ‘Cherubino’ fu arrestato dalla squadra mobile della Questura anche suo fratello Antonino, di 36 anni, e un ordine di custodia cautelare fu notificato in carcere a suo padre, Natale, 70 anni, ritenuto il capo del rione Castello Ursino di Catania e cugino del boss ergastolano Santapaola.
Nei confronti dei tre D’Emanuele all’alba di oggi la Dia ha eseguito un sequestro di beni per complessivi 15 milioni di euro.

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