martedì 16 ottobre 2012

Roma, i camper a luci rosse per aggirare l’ordinanza anti- prostituzione


Denuncia dei cittadini: “Sono sotto gli occhi di tutti”. Guarda il video


http://www.lastampa.it/2012/10/15/multimedia/italia/camper-a-luci-rosse-a-roma-bryzz9Y1pmmvuacqODOC4N/pagina.html
 
roma
E’ autunno, ormai, arrivano gli allarmi-bufere eppure a girare per Roma il disorientamento è forte, si ha l’impressione di trovarsi al mare, in agosto, quando gli appassionati di camper affollano tutte le aree provviste di parcheggi attrezzati ma spesso anche le altre, quelle improvvisate. Se ne trovano in sosta un po’ ovunque, centro storico a parte, di notte e di giorno, di pomeriggio e di mattina presto, i finestrini ben chiusi, le porte serrate.

Era il 2008 quando a Roma si decideva di non lasciare più che le prostitute andassero in giro seminude. Multe ne sono arrivate da quel momento, ma di donne ai lati delle strade se ne sono viste ancora tante. Protette dall’oscurità ma anche alla luce del sole. Certo, rischiavano. Quelle che preferivano andare sul sicuro hanno escogitato uno stratagemma di quelli che sembrano uscire da un manuale della perfetta presa per i fondelli. Devono lavorare in strada? Devono farlo passando il più possibile inosservate ma facendosi vedere dai clienti? E allora perché non in camper? Ed ecco che a Roma - ma anche in tutte le città d’Italia dove erano state emanate ordinanze simili - le strade si sono popolate di camper dai comportamenti piuttosto anomali. Apparivano in alcune ore spesso concordate con i clienti, scomparivano in altre. Alcune donne dall’aria appariscente erano sedute accanto, in attesa di non si sa bene che cosa.

Poi, certo, tutti sanno chi attendono le donne. Si sa anche che i camper costano un bel po’. E quindi i più nuovi e spaziosi sono in affitto, e il canone si paga ai clan di appartenenza. Gli altri, i camper vecchiotti e malandati, sono di proprietà delle donne o dei loro protettori. Funziona così in tutt’Italia ma a Roma si esagera un po’. Sarà l’ampiezza del territorio o la domanda piuttosto diffusa ma nella capitale di caravan ce ne sono molti, e anche in zone non così periferiche o decentrate come un tempo. Sono sotto gli occhi di tutti, anche in strade molto trafficate come la Cristoforo Colombo o la Flaminia, o le strade intorno alla sede della Confindustria. Sono diventati una consuetudine quotidiana a dispetto della presenza di auto blu o di scorte, come accade a Porta Ardeatina, a pochi passi dall’abitazione di Renata Polverini, presidente uscente della Regione Lazio. Chi abita da queste parti sa che ‘la cicciona’ riceve soprattutto su appuntamento, spesso al mattino presto o la sera, più raro trovarla di pomeriggio. Sanno che si sistema in un certo punto della strada, dove ci sono le strisce bianche del parcheggio libero e il massimo che può capitare è un controllo di documenti, nessuno potrà mai contestare la prostituzione anche se nel letto dovesse esserci un uomo. Né atti osceni in luogo pubblico: dall’esterno nulla si vede quando i finestrini del camper sono chiusi. Sabato scorso, per dire, di camper lì ce n’erano quattro.

Sembra la quadratura del cerchio per il mondo della prostituzione, la formula perfetta, la ciambella con il buco. In realtà a Tor di Quinto qualcuno si è seccato. Siamo ad alcune centinaia di metri dallo Stadio Olimpico, sulla Flaminia, strada percorsa ogni giorno da migliaia di persone di ogni età. Ad un certo punto si apre uno slargo molto ampio e molto lungo, quasi una strada parallela per un tratto abbastanza lungo. E’ un parcheggio, dalla Flaminia si vede molto bene, e quindi difficile non notare i camper in sosta ogni sera. I n molti si sono ribellati, segnalando il problema anche al vignaclarablog e hanno ottenuto il divieto di parcheggio per i camper nell’area. Sembrava una gran vittoria, anche se significava soltanto far spostare di qualche metro i mezzi e i loro occupanti, lungo il viale dei Giochi Sportivi. Almeno non si vedevano dalla strada e non erano ad un passo da una caserma dei carabinieri molto grande e poco compatibile con un’attività di prostituzione continuata e persistente come quella di Tor di Quinto. Ci sono andata lunedì mattina. Se c’era un divieto di parcheggio nessuno mostrava di essersene accorto: i camper in attività erano almeno tre, e altrettante le donne in attesa dei clienti. La caserma dei carabinieri sempre lì ad un passo, la scritta sulla facciata anche più evidente alla luce del giorno di quanto non lo fosse nelle sere di folla di caravan che avevano suscitato l’indignazione della zona. E poi altre ai Campi Sportivi, poche centinaia di metri in linea d’aria, con una tale tranquillità che le vedi anche passando nel trenino in arrivo da Viterbo, usato da migliaia di pendolari ogni giorno. E’ Roma nel 2012, quattro anni dopo la prima ordinanza anti-prostituzione, rinnovata lo scorso febbraio e valida fino a gennaio 2013.

flavia amabile

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