sabato 20 ottobre 2012

Diciassettenne uccisa a Palermo
 Accanto la sorella ferita



PALERMO. Anche questa volta l'assassino ha il volto di un ex che non ha voluto rassegnarsi alla fine di una storia d'amore. Anche questa volta i protagonisti della tragedia sono poco più che adolescenti. Carmela Petrucci, con i suoi 17 anni, trucidata a coltellate per difendere la sorella di un anno più grande, Lucia, dalla furia omicida di Samuele Caruso, 23 anni, incapace di accettare il rifiuto della ragazza mai dimenticata. Il giovane ha confessato dopo tre ore d'interrogatorio: è stato, un raptus, ho perso la testa, ha detto al pm. Tutto si è consumato in pochissimi istanti, ma l'epilogo di sangue è stato preceduto da mesi di molestie e minacce. Carmela e Lucia, che frequentavano lo stesso liceo classico, l'Umberto I di Palermo, rientravano da scuola.
La nonna, che le era andate prendere in auto, le ha lasciate davanti a casa. Samuele se lo sono trovato a pochi metri all' improvviso. Lucia, spaventata dall'ex che aveva preso a perseguitarla con telefonate e sms, ha citofonato al fratello gridandogli di aprire in fretta il portone. Ma l'assassino è stato più veloce e ha raggiunto le due vittime nell'androne del palazzo di via Uditore. Urla, grida poi il coltello tirato fuori da Samuele all'improvviso. Carmela, terrorizzata, si è messa tra il ragazzo e la sorella. Ha provato a difenderla. Un gesto che le è costato la vita. I colpi sferrati dall'aggressore l'hanno uccisa. Lucia è rimasta a terra ferita. Una telefonata al 113 ha avvertito gli agenti che due ragazze erano rimaste coinvolte in una lite.
Quando la pattuglia è arrivata le ha trovate accanto. Carmela, morta, in una pozza di sangue. Lucia è rimasta vigile e prima di essere portata in ospedale ha fatto agli investigatori il nome dell'assassino. «È stato il mio ex, Samuele Caruso», ha detto. La caccia è cominciata subito. Il ragazzo, che nella colluttazione si è ferito, ha lasciato tracce di sangue lungo il tragitto da via Uditore a Piazza Giotto dove ha preso un autobus. Ma, ancora una volta, è stato il cellulare a tradirlo. Ai poliziotti, guidati da Carmine Mosca, è bastato controllare le celle a cui il telefonino del killer si agganciava. La corsa del fuggitivo è terminata alla stazione di Bagheria.
Samuele stava per salire su un treno. «Tigrotto», questo il nomignolo che usava su Facebook, si è arreso subito. Le foto, pubblicate sulla bacheca del social network, lo ritraggono spesso a torso nudo, a mostrare i muscoli frutto degli allenamenti in palestra. Il body building, la Juventus e i gatti le sue passioni. Una faccia da ragazzino nonostante i 23 anni. Figlio di un imprenditore, frequentava ancora la scuola superiore. «L'unica cosa che non puoi cambiare è la perdita di chi ami», aveva scritto nella sua bacheca di Facebook. Una perdita a cui, evidentemente, non è riuscito a rassegnarsi.
Il pm, che l'ha interrogato per ore, chiederà al gip in serata a convalida del fermo. Resta il dolore terribile dei familiari della vittima - serena, studiosa e con il sogno di diventare medico, la descrivono le amiche - e la disperazione di Lucia che deve la salvezza alla sorella.
 
 Ragazza uccisa a coltellate: il dolore delle compagne di scuola

In lacrime davanti al palazzo ci sono alcuni compagni della terza L. Le ragazze, infatti, oltre a frequentare la stessa scuola erano anche compagne di classe perchè Carmela aveva fatto la 'priminà

PALERMO. Frequentavano entrambe il liceo classico Umberto, una delle scuole 'benè di Palermo Lucia e Carmela Petrucci, la giovane assassinata e la sorella ferita a coltellate nell'androne dello stabile di via Uditore 14 dove abitavano con la famiglia. Il corpo della giovane diciassettenne si trova ancora nel luogo del delitto. In lacrime davanti al palazzo ci sono alcuni compagni della terza L. Le ragazze, infatti, oltre a frequentare la stessa scuola erano anche compagne di classe perchè Carmela aveva fatto la 'priminà.
«Erano tornate martedì dal viaggio di studio di tre settimane a Brighton - racconta una compagna di scuola Giorgia Castellini, 18 anni - avevano superato i test ed erano state selezionate entrambe. Erano partite a fine settembre. Eravamo amiche, avevamo un buon rapporto a scuola ma non uscivamo mai insieme la sera o il sabato. Non ho idea delle frequentazioni nè delle loro relazioni sentimentali».
«Erano bravissime - aggiunge - Carmela aveva una media del 9, Lucia dell' 8 e mezzo in tutte le materie. Carmela sognava di fare il medico. Non ci sono parole per descrivere quello che è successo oggi, sembra che episodi del genere non ti tocchino mai da vicino e quando invece ti colpiscono avverti solo un grande senso di vuoto».
Un'altra compagna di classe delle ragazze le ricorda così: «Erano entusiaste e stanche del viaggio, ma nell'ultimo periodo erano tranquille. Se ci fosse stato qualche problema Lucia me lo avrebbe detto, siamo molto amiche. Qualche preoccupazione l'ha avuta, ma è un fatto che risale a mesi fa, prima dell'estate - aggiunge in lacrime - perchè Lucia aveva ricevuto messaggi anonimi sul cellulare. Erano comunque molto riservate, uscivano insieme qualche volta, credo avessero frequentazioni diverse».
 
 
Ragazza uccisa a coltellate: su Facebook il profilo del presunto assassino
 
PALERMO. Si fa chiamare «tigrotto» nel suo profilo di Facebook, Samuele Caruso, 22 anni, il ragazzo fermato con l'accusa di essere l'assassino di Carmela Petrucci, accoltellata e uccisa a Palermo mentre cercava di difendere la sorella Lucia che con l'aggressore aveva avuto una relazione. Sotto la sua foto Caruso ha postato una scritta «Se potessi esprimere un desiderio ed avessi la certezza che venisse realizzato, non chiederei ne soldi ne ricchezze, non chiederei un amore perchè un amore si conquista, non chiederei di essere felice per sempre, perchè non riconosci la felicità se non provi i dispiaceri, chiederei soltanto la salute per le persone che amo. Perchè l'unica cosa che non puoi cambiare è la perdita di qualcuno che ami». Parole che stridono con ildelitto del quale secondo gli investigatori sarebbe l'autore. Nello stesso profilo nel social network Caruso ha messo una immagine di un gattino che gioca con una macchina fotografica, l'immagine di un cuoricino e lo stemma della Juventus.

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