martedì 30 ottobre 2012

Prestanome per coprire le truffe di un autosalone

A Corigliano scatta un sequestro da 750 mila euro

A giugno sono scattati gli arresti, ora la Guardia di finanza ha messo i sigilli a due ville di lusso ritenute riconducibili all'amministratore di una rivendita di autoveicoli accusato di aver fatto sparire liquidità dalle casse della società e di aver evaso le tasse e l'iva

COSENZA – Dopo gli arresti ed i sequestri operati lo scorso mese di giugno, nei confronti di un noto commerciante di autoveicoli di Corigliano Calabro a cui il gip del tribunale di Rossano ha contestato i reati di bancarotta fraudolenta, truffa e falso, i finanzieri della tenenza di Corigliano Calabro hanno apposto i sigilli a due ville di lusso riconducibili allo stesso imprenditore benchè formalmente intestate a terzi. Gli immobili, del valore complessivo di 750 mila euro allo scopo di mascherarne l'effettiva proprietà, erano infatti stati intestati a prestanome.
Le indagini della Guardia di finanza hanno però dimostrato la riconducibilità dei al legale rappresentante della società, Pietro Russo, di 48 anni, attualmente detenuto. Le Fiamme Gialle, a conclusione di una verifica fiscale nei confronti della «Autorusso» s.r.l. con sede a Corigliano Calabro, hanno accertato un’evasione di base imponibile per oltre tre milioni e mezzo di euro, di iva per circa seicentomila euro e la «sottrazione sistematica e continuata» di liquidità dalle casse della società, per finanziare investimenti immobiliari di pregio. Dopo una serie di accertamenti sui documenti contabili ed i conti bancari dell’impresa, è stata inoltrata una comunicazione di notizia di reato alla procura della Repubblica di Rossano, accompagnata dal la proposta di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, di due ville bifamiliari di lusso, edificate proprio con i soldi sottratti all’attività dell’impresa.

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