giovedì 25 ottobre 2012

Operazione "Reale", chiesta conferma delle condanne

Per le cosche del reggino e l'ex consigliere Zappalà

Il procuratore generale Ezio Arcadi ha sostenuto davanti la Corte d'Appello la necessità di confermare le pene inflitte in primo grado. Nel processo sono coinvolti Rocco Morabito, figlio di Giuseppe Morabito "Tiradrittu", e Giuseppe Pelle, figlio di Antonio Pelle "Gambazza", Giovanni Ficara, Antonio Latella e l'ex amministratore della Regione

REGGIO CALABRIA - Al processo scaturito dall'operazione «Reale», il procuratore generale ha chiesto la conferma delle sentenze di primo grado per tutti gli imputati. Ezio Arcadi, sostituto procuratore generale, ha chiesto che la Corte d’Appello di Reggio Calabria confermi le pene già inflitte in primo grado per tutti gli imputati del proceso. Tra gli imputati vi sono presunti elementi di spicco delle cosche di 'ndrangheta Pelle di Bovalino e San Luca, e Ficara di Reggio Calabria, nonchè l’ex consigliere regionale della Calabria Santi Zappalà.

Tra gli altri imputati, Rocco Morabito, figlio di Giuseppe Morabito "Tiradrittu", e Giuseppe Pelle, figlio di Antonio Pelle "Gambazza", sono stati condannati in primo grado a 20 anni di reclusione; Giovanni Ficara e Antonio Latella sono stati condannati a 18 anni. Quattro anni di reclusione, per corruzione elettorale aggravata, furono inflitti invece all’ex consigliere regionale Santi Zappalà.

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