mercoledì 10 ottobre 2012

Arrestato il direttore della Leonia Municipalizzata del comune di Reggio

L'azienda che si occupa di raccolta dei rifiuti per conto del comune di Reggio è stata travolta dalle indagini contro la 'ndrangheta. Il direttore operativo, Bruno De Caria, è stato arrestato perché ritenuto vicino alla cosca dei Fontana operante nel quartiere Archi della città


Il direttore operativo della Leonia, municipalizzata del Comune di Reggio per la raccolta dei rifiuti, Bruno De Caria, è stato arrestato nel corso di un’operazione della Guardia di finanza e della Polizia contro la cosca di 'ndrangheta dei Fontana. L'operazione, condotta dal Gico del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza e dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, è finalizzata all’esecuzione di otto ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip su richiesta della Dda reggina, nei confronti di altrettanti presunti affiliati alla cosca operante nel quartiere Archi di Reggio Calabria. Contestualmente agli arresti, Guardia di finanza e Polizia stanno provvedendo anche al sequestro di beni mobili, immobili e società commerciali che secondo l’accusa sono riconducibili alla cosca Fontana, per un valore complessivo di circa 30 milioni di euro. Inoltre sono in atto perquisizioni a Reggio Calabria, Roma ed in Toscana. Il Consiglio dei ministri, ieri, ha sciolto il Comune di Reggio Calabria per «contiguità» mafiose dell’amministrazione.
Bruno De Caria, 62enne, èil direttore della «Leonia Spa», la società mista per la raccolta rifiuti partecipata al 51% delle azioni dal Comune di Reggio Calabria arrestato questa mattina nell’ambito di un’operazione congiunta della Squadra Mobile e dal Gico della Guardia di Finanza contro la cosca di 'ndrangheta dei Fontana, 'ndrina di Archi federata al potentissimo cartello del clan Condello. De Caria è accusato di associazione di tipo mafioso, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e abuso d’ufficio, aggravati dal fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa. Secondo l’accusa De Caria, grazie al suo ruolo, avrebbe favorito l’infiltrazione della cosca nella municipalizzata. Tra gli altri arrestati figurano il boss Giovanni Fontana, i suoi quattro figli Giandomenico, Francesco, Giuseppe e Antonino e le mogli di due di questi.

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