lunedì 12 luglio 2010

'Ndrangheta, sequestro per 330 mln


'Ndrangheta, sequestro per 330 mln

Reggio Calabria, nei guai re dei videopoker

Beni per un valore di 330 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza a un noto imprenditore di Reggio Calabria, Gioacchino Campolo, conosciuto come il "re dei videopoker". Campolo, secondo gli investigatori, sarebbe legato a vari esponenti della 'ndrangheta reggina. Tra i beni figurano 260 appartamenti. Campolo è stato arrestato nel 2009 ed è detenuto in carcere con l'accusa di estorsione aggravata.

L'operazione, denominata "Les Diables", è stata condotta dai finanzieri del Gico del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza. Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.

Campolo è accusato di estorsione aggravata dalla finalità di favorire le cosche della 'ndrangheta reggina. Per lui e altre 12 persone, a giugno, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per associazione per delinquere, riciclaggio, frode fiscale, intestazione fittizia di beni e falso.

Criminale e amante dell'arte
Tra i bene sequestrati a Campolo ci sono anche quadri di Salvador Dalì ("Giulietta e Romeo"), Renato Guttuso ("Nudo femminile 1971"), Giorgio De Chirico ("Piazza d'Italia e "Il burattino"). E ancora Migneco, Cascella, Ligabue. Sono tutte opere rigorosamente autentiche, che il "re dei videopoker" aveva appeso alle pareti della sua abitazione di Reggio Calabria e che sono finite tra i beni sequestrati dalle Fiamme gialle.

Tutti i dipinti sono stati portati in un caveau della Soprintendenza dei Beni archeologici della Calabria.

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