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giovedì 1 luglio 2010
Insidiava figlie boss, fu trucidato
Insidiava figlie boss, fu trucidato
Camorra, 3 arresti per delitto del '93
L'accusa è di omicidio aggravato. Tre personaggi di spicco del clan camorristico dei Giuliano, attivo a Napoli nel rione Forcella, in pieno centro storico, sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Napoli per aver ucciso Nicola Gatti il 30 agosto del 1993. L'uomo fu trucidato su un motoscafo perché aveva delle relazioni amorose con ragazze figlie di capi del clan.
Il movente dell'assassinio, che risale a diciassette anni fa, è stato ricostruito durante le indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea. L'uomo fu dunque trucidato su un motoscafo, al largo di Napoli, come punizione per aver intrattenuto delle relazioni sentimentali con le figlie di personaggi di spicco del clan. Le due ragazze in questione all'epoca erano minorenni e lui aveva il compito di vigilare sulla loro sicurezza.
Il clan decise dunque di prendere questa iniziativa contro Gatti per dargli una solenne, e definitiva, lezione.
L'indagine, avviata ad aprile del 2009 e conclusasi lo scorso febbraio, ha consentito di individuare gli autori dell'omicidio che, secondo l'accusa, sono Giuseppe Roberti, di 60 anni, Salvatore Roberti, di 38 anni e Salvatore Roberti, di 51 anni, rispettivamente marito, figlio e cognato di Erminia Giuliano, molto più conosciuta con il nome di Celeste, sorella di Luigi Giuliano, già capo dell'omonimo clan ma lei stessa ritenuta una vera e propria lady camorra. Le ragazze su cui Gatti avrebbe dovuto vigilare sono le sorelle Gemma e Milena, rispettivamente figlie di Giuseppe Roberti e della stessa Erminia Giuliano.
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