lunedì 26 luglio 2010

In procura il club dei falsi malati


In procura il club dei falsi malati

Messina, troppi certificati
sospetti a Palazzo di Giustizia
I pm indagano: 20 medici
sono finiti sotto inchiesta

FABIO ALBANESE



MESSINA

Dovrebbe essere un presidio di legalità inattaccabile, e invece perfino il Palazzo di giustizia ha le sue magagne e finisce sotto la lente d’ingrandimento dei suoi stessi pm. In questo caso è quello di Messina, già in passato al centro della cronaca giudiziaria per vicende molto gravi di collusioni di magistrati con ambienti mafiosi. Erano gli anni in cui la Commissione parlamentare antimafia definiva la città dello Stretto «un verminaio».

Ma stavolta non è la mafia e nemmeno quei «sistemi gelatinosi» a scuotere Palazzo Piacentini quanto un malcostume che coinvolgerebbe diversi dipendenti del palazzaccio messinese, malati ben oltre ogni previsione e tabella ministeriale delle patologie, e dunque spesso assenti dal posto di lavoro. La procura procede con molta cautela. La stessa fuga di notizie con la quale si è saputo di una ventina di avvisi di garanzia già emessi, ha molto indisposto i magistrati che indagano e il procuratore della Repubblica Guido Lo Forte chiude ogni richiesta di chiarimenti con un secco, e seccato: «Su questa vicenda non posso dire nulla».

Per il momento, i primi a farne le spese sono stati una ventina di medici di strutture sanitarie pubbliche della città che avrebbero dichiarato il falso, emettendo certificati medici che «coprivano» le assenze. Sarebbero solo una specie di avanguardia, i primi nomi a finire nel registro degli indagati ma l’inchiesta, che va avanti da poco meno di un anno, sembra ben lontana dalla conclusione e a Messina sono in molti a scommettere che a breve gli avvisi di garanzia arriveranno anche per altri medici e, soprattutto, per gli stessi impiegati fannulloni, molti dei quali già identificati.

«Da domani mi metterò a lavoro con gli uffici per rendere trasparente e semplice i lavoro degli investigatori - ha promesso il presidente dell’Ordine dei medici di Messina Giacomo Caudo - nell’interesse dei cittadini ma anche dei medici che probabilmente, come spesso accade in questi casi, poi si scopre che non hanno particolari responsabilità». Difficile al momento dire se le cose stiano davvero così, ma a quanto pare la polizia giudiziaria da mesi controlla le assenze dei dipendenti del palazzo di giustizia, scoprendo che alcuni hanno spesso dichiarato di essere ammalati presentando certificati medici per le patologie più disparate. Il pubblico ministero titolare dell’indagine, il sostituto Stefano Ammendola, starebbe indagando su più fronti: i medici di base, che firmano il certificato medico con cui si assegnano i giorni di prognosi, i medici incaricati delle visite fiscali, con il sospetto che queste possano essere state effettuate superficialmente o non effettuate per nulla, i malati-assenteisti.

A fare scattare le indagini sono state alcune segnalazioni, pare anonime, arrivate alla fine della scorsa estate negli uffici della procura e in quelli dell’Ordine dei medici di Messina, nelle quali sarebbe stato denunciata una pratica molto diffusa tra alcuni dipendenti degli uffici giudiziari di Messina e una eccessiva compiacenza dei medici nell’assecondare le richieste dei loro assistiti, finti ammalati ma veri assenteisti.

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