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domenica 18 luglio 2010
Parla la "cricca" dei servizi
Parla la "cricca" dei servizi
CATANIA - Arrivano le prime ammissioni di colpe da componenti di quella che a Catania è stata definita la "cricca" dei Servizi sociali pubblici, sulla quale ha aperto un'inchiesta la locale Procura culminata con 16 arresti eseguiti da carabinieri del Nas.
Il primo a parlare è stato l'uomo ritenuto dall'accusa al centro del sodalizio: il coordinatore del distretto socio-sanitario e responsabile del settore amministrativo dell'assessorato ai Servizi sociali del Comune di Catania, Isaia Ubaldo Camerini.
Davanti al Gip Francesco D'Arrigo e al pm Lucio Setola, che lo hanno interrogato, ha ammesso parte delle accuse contestate. Per questo il giudice per le indagini preliminari ha disposto per lui la scarcerazione e questa mattina Camerini è stato portato a casa, dove resterà agli arresti domiciliari.
Un provvedimento meno afflittivo potrebbe arrivare anche per quello che, secondo il procuratore aggiunto Michelangelo Patanè, era il "referente politico" di Camerini: l'allora assessore ai Servizi sociali della giunta di Centrodestra guidata da Umberto Scapagnini al Comune di Catania, Giuseppe Zappalà.
Colto da malore è stato ricoverato e piantonato in stato d'arresto all'ospedale "Cannizzaro" dov'è stato interrogato fino a tarda sera. Anche lui ha fatto parziali riconoscimenti di colpe. Per lui il suo legale, l'avvocato Vittorio Lo Presti, ha presentato un'istanza di concessione di arresti domiciliari per la posizione attenuata e per le gravi condizioni di salute.
Secondo le indagini del Nas ai Servizi sociali di Catania si era creato una sorta di gestione autonoma degli appalti di gara con numeri di protocollo lasciati liberi con la dicitura "riservato al direttore", gare su "misura" nei confronti di un vincitore già designato e gettoni di presenza "fuori mercato" per componenti di commissioni.
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