venerdì 23 luglio 2010

Palermo, l'addio di Bignone ai colleghi: "Avete cambiato la città"


Svolti i funerali alla Cattedrale del capo della Catturandi, morto ieri dopo una malattia. La moglie: "Non riesco a parlare, lo farà lui con questa lettera che ha scritto per voi"

PALERMO. Si sono svolti a Palermo i funerali di Mario Bignone, il capo della Catturandi della Mobile, morto ieri a Palermo dopo una breve ma terribile malattia. Le esequie si sono svolte nella Cattedrale, alla presenza del capo della polizia Antonio Manganelli, de presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, del capo della Procura di Palermo Francesco Messineo, il questore Alessandro Marangoni e del prefetto Giancarlo Trevisone, oltre che naturalmente tutti i suoi uomini, che con lui hanno costruito una squadra capace di catturare pezzi da novanta di Cosa Nostra come Nicchi. Particolarmente toccante il momento della lettura di una lettera che Bignone scrisse ai suoi “ragazzi”, detta dalla moglie Giovanna. "E' stata una persona speciale, mi ha trattato come una regina. Ho avuto l'onore di stare accanto a lui negli ultimi sei anni. Adesso sono molto arrabbiata e preferisco non parlare. Faccio parlare lui". La moglie l'ha sposata in ospedale, dopo aver saputo quanto fosse grave la sua malattia. "Faccio questo lavoro da 19 anni - scriveva -. Conosco la vostra paura e la vostra fatica. Sapete cosa significa essere legati a un collega e cosa significa perderlo. Voi siete l'esempio di come é cambiate questa città. Siete il riscatto delle coscienze e la rivincita di Palermo. Qui ho trovato quell'affetto e quella cura per le indagini che ogni dirigente cerca". "I fine settimana passati assieme prima della cattura di Mimmo Raccuglia - continua la lettera - me li ricorderò sempre. Vi chiedo scusa per le volte che non ho saputo rispondere alle vostre aspettative. I ragazzi di Addiopizzo hanno cambiato le vite di Palermo, hanno un merito oggettivo: esistere. Noi della polizia dobbiamo fare il massimo per cambiare questa città e realizzare i loro sogni".

Nessun commento:

Posta un commento