mercoledì 21 luglio 2010

"Vicini alla verità sulle stragi del '92"


"Vicini alla verità sulle stragi del '92"

PALERMO - "E' un momento cruciale. Sono trascorsi due anni dalle prime dichiarazioni di Gaspare Spatuzza. Dagli elementi che abbiamo acquisito sembrerebbe proprio che non sia stata solo la mafia a volere la strage di via D'Amelio". Queste le parole del procuratore capo di Caltanissetta, Sergio Lari, a Palermo per l'audizione con la Commissione parlamentare antimafia.

"Ce la stiamo mettendo tutta per dirimere i dubbi - ha proseguito -, vorremmo avere più mezzi ma ci stiamo impegnando al massimo. Da quando sono capo a Caltanissetta, abbiamo buchi in organico gravissimi". Sulla trattativa tra Stato e mafia, Lari ha ribadito che ci sono stati "soggetti che pur avendo dovere di fedeltà alle istituzioni hanno tradito questi principi. Da quel periodo sono passati 18 anni. Se ci fossero stati a quel tempo elementi allora, sarebbe stato più facile far luce su questi fatti. E' sicuro, però, che ci fu un depistaggio colossale. Nei processi di Borsellino sono stati inflitti numerosi ergastoli, bisogna intanto fare giustizia almeno su questo".

Prima dell'audizione, il procuratore aggiunto di Caltanissetta Domenico Gozzo ai giornalisti che gli chiedevano a quale punto fossero giunte le indagini sulle stragi ha risposto così: "Dopo due anni mi sento di dire che siamo in un momento di svolta. Non siamo mai stati così vicini alla verità. Certo, seppure le inchieste si trovano in una fase felice, io non posso dire di essere felice delle cose che mano a mano si vanno scoprendo. La magistratura sarà capace di reggere le verità che vanno emergendo sulle stragi. Anche lo Stato sarà in grado di sostenerle. Non so, invece, se altrettanto saprà fare la politica".

Sull'argomento si è espresso anche sostituto procuratore di Caltanissetta, Nicolò Marino: "Stiamo rivisitando quelli che sono stati gli aspetti investigativi curati in passato sulle stragi con le dichiarazioni di Gaspare Spatuzza e anche su quello che è successo all'Addaura, quando ci fu il fallito attentato a Giovanni Falcone. C'è grande rispetto di quello che è stato fatto in precedenza, ma stiamo andando a vedere se c'è qualche elemento in più o diverso anche perché si lavorava in condizioni diverse. Si parte molto da quello che ha detto Spatuzza e gli investigatori negli anni Novanta non conoscevano queste dichiarazioni".

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