Le perquisizioni sono l'esito di un'indagine iniziata nel 2009, quando furono individuate ingenti transazioni di denaro effettuate da alcuni degli indagati attraverso istituti bancari medio-orientali ritenuti "non collaborativi nel contrasto al terrorismo internazionale". Gli investigatori hanno quindi monitorato i trasferimenti di denaro, definiti sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati e privi di certezza circa la reale destinazione finale.
Nel corso delle indagini, gli investigatori hanno anche scoperto che i soldi provenivano da un collaudato meccanismo che consentiva ai siriani di eludere la normativa sull'ingresso di extracomunitari sul territorio nazionale, lucrando quindi sull'immigrazione clandestina di loro connazionali.

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