mercoledì 11 agosto 2010

Pitone per custodire droga:12 fermi


Pitone per custodire droga:12 fermi

Animale tenuto a digiuno attacca agenti

Un pericolosissimo pitone albino di tre metri per nascondere la cocaina e minacciare i clienti che non rispettavano i pagamenti. Questo lo "strumento" usato da un gruppo di 12 spacciatori arrestati a Roma dalla Guardia di Finanza. Cinque chili di coca sequestrati. L'animale veniva tenuto digiuno per svilupparne l'aggressività e essere utilizzato come "deterrente" per i clienti che non pagavano. Per catturare l'animale è intervenuta la Forestale.

L'operazione "Shyla connection" ha permesso di smantellare l'associazione criminale: il blitz delle Fiamme Gialle è scattato quando sei dei membri dell'organizzazione, intercettati e pedinati, si sono riuniti in uno degli immobili nella loro disponibilità per preparare la sostanza da spacciare.

Le successive perquisizioni hanno permesso di rinvenire non solo lo stupefacente già pronto per essere immesso sul mercato laziale unitamente a tutta la strumentazione utilizzata dalla banda per la preparazione dello stesso ma anche diverse pistole e proiettili di vario calibro, verosimilmente strumentali alla commissione dell'illecita attività.

I Finanzieri hanno rinvenuto un pericoloso "pitone albino" di circa 3 metri, in stato di liberta, che è stato sequestrato ed affidato alle cure veterinarie degli esperti del BioParco di Roma che vista la rarità della specie ha manifestato la disponibilità ad "ospitare" il serpente che si trova nel rettilario dello stesso Bio Parco.

Il pericoloso rettile oltre ad essere un eccellente nascondiglio per le sostanze stupefacenti (infatti, sotto il suo corpo sono stati rinvenuti circa 200 grammi di cocaina purissima) fungeva anche da deterrente per le forze dell'ordine e mezzo di "convinzione" per ottenere i pagamenti richiesti ai potenziali acquirenti delle sostanze

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