martedì 10 agosto 2010

Bari, polizia arresta capo clan



Bari, polizia arresta capo clan

Domenico Conte tra boss più pericolosi
E' stato arrestato dalla Polizia di Stato di Bari il boss Domenico Conte, 40 anni, capo dell'omonimo clan di Bitonto e protagonista della guerra col clan rivale Cipriano. Con questo la Polizia conclude tre operazioni ravvicinate. In poco più di una settimana gli agenti hanno sgominato il clan Cipriano, hanno scovato e sequestrato l'arsenale del clan Conte, arrestato la custode e raggiunto uno dei più pericolosi boss del Barese.

Domenico Conte, che si trovava in regime di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di Bitonto, avrebbe più volte violato gli obblighi e le prescrizioni e per questo è stato arrestato in esecuzione del provvedimento di custodia cautelare emesso dal gip di Bari su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia.

Secondo gli investigatori, il presunto capoclan avrebbe violato le prescrizioni imposte proprio per la necessità di continuare a delinquere e mantenere il controllo del territorio anche rispetto all'offensiva lanciata alla sua cosca dal nuovo gruppo criminale emergente dei Cipriano. E' all'interno di questa faida che secondo gli inquirenti si sarebbero consumati i due ultimi omicidi avvenuti a Bitonto: il 2 luglio scorso in un agguato è stato ucciso Michele Elia, ritenuto vicino al clan Conte.

La risposta di quest'ultimo clan non si era fatta attendere e il 4 agosto scorso è stato assassinato Michele Cipriano. Lo stesso Conte era stato vittima di un ferimento a marzo. Una sorta di avvertimento che poi avrebbe avuto, qualche mese dopo, l'escalation di sangue che si è registrata.
Anche per questo motivo (oltre che per monitorare l'eventuale arrivo delle forze dell'ordine), Domenico Conte aveva attrezzato la sua abitazione di un sosfisticato sistema di videosorveglienza che gli consentiva di monitorare le vie di accesso alla sua abitazione e l'interno della stessa semplicemente collegandosi con un pc dovunque egli si trovasse.

Il 30 luglio undici persone del clan Cipriano erano finite in manette. Tra le accuse reati legati allo spaccio di droga e l'utilizzo di pusher minorenni.



La polizia ha arrestato questa mattina Domenico Conte, 40 anni, considerato a capo dell’omonimo clan di Bitonto protagonista della faida con i Cipriano, colpiti a fine luglio dall’operazione Sylos. Dopo i due omicidi in un’ora di una settimana fa e il sequestro di un arsenale ritenuto nella disponibilità del clan Conte, sono scattare la manette per quello che gli investigatori ritengono uno dei più pericolosi boss del barese.

All’indomani degli omicidi di Luigi Cannone a Capurso e di Michele Cipriano a Bitonto il prefetto aveva lanciato l’allarme: “La situazione è grave e molto preoccupante l´omicidio di Capurso è in realtà riconducibile ai clan di Valenzano. L´hinterland risente dell´afflusso criminale del capoluogo”.

Poi c’era stato il ritrovamento delle armi proprio nelle campagne di Capurso e Bitonto. Quattro pistole, nove fucili e trecento munizioni di vario calibro. Armi pronte ad uccidere ancora.

Prima degli omicidi della scorsa settimana c’era stato quello di Michele Elia…

Michele Cipriano e Luigi Cannone infatti erano esponenti di spicco del clan Cipriano, costola bitontina degli Strisciuglio, e del clan Stramaglia legato invece a Valenzano ai Parisi. Ad un mese esatto dall’ omicidio di Michele Elia, luogotenente del clan Valentini-Semiraro, ucciso sulla provinciale 231 di Bitonto, è arrivata ieri la risposta a colpi di pistola. I killer hanno atteso sotto casa in piazza Minerva Michele Cipriano, sorvegliato speciale di 36 anni e, mentre l’ uomo si dirigeva come ogni mattina verso la sua moto in un vicolo cieco, Corte dei Gelsi, gli hanno scaricato addosso undici colpi calibro 9. Cipriano, pluripregiudicato, era legato all’ omonimo clan indebolito però, appena sei giorni fa, da undici arresti. Il delitto rientrerebbe nella guerra tra i Cipriano e i Conte per il controllo del mercato della droga, un regolamento di conti dunque pagato con il sangue. (archivio la Repubblica).

Tre morti ammazzati e sette feriti in sette mesi. Lo spaccio di droga sarebbe la prima ragione degli scontri. In occasione degli arresti nel clan Strisciuglio osservava il procuratore Laudati:

“A Bitonto c’è stata la delocalizzazione dello spaccio con il progressivo aumento della pressione investigativa a Bari sul clan Strisciuglio lì dal 2000 ci sono stati 11 omicidi, di questi cinque sono lupare bianche, i corpi non sono stati ritrovati. Da quando a fine 2008 Giacomo Valentino, garante del clan su Bitonto, ha iniziato a pentirsi ci sono stati continui fatti di sangue in quel comune e tante armi erano in giro, visti i sequestri fatti negli ultimi tempi.”

1 commento:

  1. si faccio i comblimenti alle forze di polizia e alla procura di strettuale di bari per losforzocontro la criminalita nel interland barese

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