domenica 27 giugno 2010

Fisco, i furbetti di San Marino


Fisco, i furbetti di San Marino


San Marino l’impero dell’evasione fiscale dentro casa: spunta lista di 1200 nomi


Andavano tutti alla Smi Bank di San Marino, il paradiso degli evasori. 1200 i nomi che spuntano da una lista frutto di una rogatoria, datata 2009, del Pm romano Perla Lori, a cui la magistratura sammarinese ha detto sì. La Smi Bank stava saltando tre anni fa, ma viene salvata dalla San Marino Investment (Smi), a sua volta controllata dalla Anphora, del conte Enrico Maria Pasquini, ambasciatore sammarinese in Spagna e Malta, imparentato tramite la moglie con gli Agnelli, capo della barese Ferrotramviara Spa e probabilmente, stando alle indagini, mediatore della malavita organizzata nel riciclaggio; il Gruppo Anphora tramite la Smi dà luogo anche a una holding costituita da una finanziaria e da una società di leasing, e su tutto ciò punta la Procura romana, che ha indagato il conte Pasquini, controllore, diretto o indiretto, anche degli istituti di credito.

La lista di nomi spiega chiaramente quanto sia aperto il mercato dell’evasione sammarinese, ci sono salumieri, macellai, cantanti, imprenditori di ogni risma, azionisti Fiat, pasticcieri, titolari di supermarket. E certo fra tutti spicca il nome del cantante Adelmo Fornaciari, meglio noto come Zucchero, poi i Berloni, re delle cucine. Ma anche il presidente del Cesena Calcio, Igor Campedelli, o Adolfo Guzzini amministratore delegato della marchigiana Guzzini Spa; altro a.d. è quello della Teuco, Mauro Guzzini. Poi Sante Levoni, imprenditore e titolare della Alcar 1 che produce salumi. Ancora: Giancarlo Morbidelli, fondatore della casa motociclistica che porta il suo nome, Emer Borsari del gruppo Borsari, l’immobiliarista Walter Mainetti. Imprenditori edili come Massimo Pessina e Matteo Pelley, quest’ultimo ai vertici della fondazione Carispe. Evadevano dal conte Pasquini, tutti, per somme ancora da chiarire, ma di certo oscillanti su decine di milioni di euro.

Secondo la Gdf gli evasori portavano i soldi alla Smi e quest’ultima li restituiva puliti ai propri clienti. Le accuse per Pasquini e un’altra cinquantina di persone, sono di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, appropriazione indebita ed aggravata e attività abusiva d’intermediazione finanziaria.

Alcuni nomi della lista invece potrebbero aver già saldato, con la latta, il loro conto verso il fisco italiano, grazie al jolly governativo dello scudo fiscale, e rimpatriato così il loro nero, pagando un’accisa insignificante del 5%, e per di più anonimamente. Altri potrebbero aver fruito dei servizi della holding per scontare assegni postdatati, aprire leasing e godere totalmente di agevolazioni fiscali, frutto dell’intestazione fittizia del bene. Altri ancora avrebbero potuto reinvestire il denaro riciclato in azioni, sempre tramite intestazioni fiduciarie, godendo così di una tassazione sammarinese sulle rendite più bassa. Così è San Marino, un dedalo finanziario in black list, cui tal volta la magistratura sammarinese apre le porte.



San Marino. Fra i 1200 che sguazzavano nel paradiso dell'evasione fiscale


Sono tanti i nomi illustri presenti nella lista di conti correnti depositati a San Marino: anche se questo di per sé non rappresenta certamente un reato, l'attenzione mediatica di questi giorni si è concentrata tutta sul Titano e sulle ragioni di questi conti correnti depositati all'estero.

Ci sono il cantante Zucchero, C'è Giovanni Di Giorgi, consigliere regionale del Lazio del Pdl, Valter Mainetti, amministratore di "Sorgente" e immobiliarista", proprietario della galleria Alberto Sordi a Roma. E ancora Giuseppe Gazzoni Frascara, l'ex presidente del Bologna calcio, in lista insieme al figlio Tommaso. Poi il presidente del Cesena Calcio, Igor Campedelli.

E i "capitani" d'industria, Berloni e Guzzini, cinque componenti della famiglia Nasi, azionisti Fiat imparentati con gli Agnelli, Luigi De Simone Niquesa, figlio di Francesco, il re delle acque minerali (Uliveto e Rocchetta). E l'ex calciatore Lorenzo Marronaro, oggi procuratore.

ROGATORIA. La «lista che scotta» è il frutto di una rogatoria (la numero 85 del 2009), con la quale il pubblico ministero romano Perla Lori ha chiesto alle autorità sanmarinesi documenti relativi al Gruppo Anphora, controllore della Smi, quell’h olding, ipotizzando un maxi-riciclaggio di decine di milioni di euro che sarebbero sfuggiti al fisco italiano. Nell’elenco figurano imprenditori (come Antonio Berloni, la cui azienda produce cucine), cantanti (come Adelmo «Sugar» Fornaciari, in arte Zucchero), personaggi dell’ambiente sportivo (come il presidente del Cesena Igor Campedelli), ma pure artigiani e impiegati. Ora la Procura della Repubblica della capitale e l’Agenzia delle entrate li passeranno al setaccio. L’obiettivo di quest’analisi è capire chi abbia portato regolarmente i suoi soldi sul Titano; chi abbia regolarizzato la sua posizione denunciando. attraverso lo scudo fiscale, i capitali detenuti all’estero; chi infine possa essere definito evasore fiscale tout court.

I PADOVANI. Il più noto della lista è Roberto Rigodanzo, di Montegrotto, esponente del Partito Democratico delle Terme, già capogruppo Ds ad Abano. Ma certo sono pure molto conosciuti i fratelli Giampietro e Giorgina Garbo, che gestiscono in città l’i mmobiliare Edil Garbo. Della lista fa parte anche Ivano Baggio, nato a Loreggia, che il primo luglio 1959 festeggerà cinquantun anni, imprenditore edile, che costruisce alloggi un po’ in tutto il Padovano. «Non riesco davvero a capire - afferma al telefono Baggio - come sono finito in quest’elenco». Di Loreggia è pure Silvia Marangon. Di Terrassa Padovana è invece originario Vittorio Baraldo, che lunedì scorso ha compiuto 70 anni. A Rovolon, il 26 dicembre 1956, è nato Gianfranco Bellin, titolare di un’azienda agricola a Selvazzano. «Sì, credo di essere io, i dati anagrafici corrispondono - puntualizza Bellin - Non sapevo nulla di quest’e lenco, nessuno mi ha avvisato di niente. I soldi a San Marino? Mah, io fisicamente non ho portato alcunché sul Titano. Comunque lunedì (domani, ndr) chiederò informazioni al mio avvocato».


GLI ALTRI. Nella lista troviamo ancora Renzo Benetti, nato a Vigonza il 16 aprile 1948. E pure Carlo Borghesan, Padova, 17 aprile 1957. Sono nati nel capoluogo anche Alfonso Miotto, Michela Rigato, Fiorenza Rossi e Claudio Zuliani (che chiude la lista dei 1200). Nell’elenco figurano pure Gianluca Furlan di Borgoricco, Giuseppe Ferraro e Giorgio Giraldo (Vigodarzere), Vittorio Frison (Montagnana), Claudio Rossi, Maurizio Rossi e Giorgio Schiavon (Este), Walter Varotto (Cadoneghe), Gabriele Zanella (Cittadella). Tutti, almeno pare, titolari di un conto nella Repubblica più antica del mondo, che i collezionisti ben conoscono per i suoi francobolli e le sue monete.

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