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mercoledì 9 giugno 2010
Casalesi, 10 milioni sequestrati a Setola
Casalesi, 10 milioni sequestrati a Setola
C'è anche ristorante a piazza dei Martiri
Il locale è la «Taverna del Giullare». Tra le proprietà sequestrate un campeggio a Licola e una gioielleria
CASERTA (8 giugno) - Beni per oltre 10 milioni di euro sono stati sequestrati dai carabinieri del comando provinciale di Caserta e dal centro Dia di Napoli al clan dei Casalesi-gruppo Setola, capo dell'ala stragista. I beni sequestrati su decreto della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Napoli consistono in un camping, in un villaggio turistico, una gioielleria, un ristorante e alcuni edifici rurali.
I beni colpiti dal provvedimento sono per lo più strutture turistico-alberghiere ubicate nella zona di Giugliano e Napoli.
È stato sequestrato anche l'intero patrimonio di una società che gestiva un ristorante nella zona bene di Napoli, in piazza dei Martiri, «segnale evidente - sottolinea la Dia - dell'ingerenza del clan dei casalesi anche in rinomate zone del capoluogo partenopeo». Il ristorante sequestrato a Napoli, in esecuzione del decreto emesso dal gip di Napoli su richiesta della Dda, è «La taverna del giullare», che si trova al secondo piano di un edificio di via Cappella Vecchia, in una delle zone più esclusive della città. Tra i beni che gli uomini della Dia hanno sottratto alla disponibilità del clan dei Casalesi, figura inoltre un campeggio nella zona di Licola dove, è emerso dalle indagini, il gruppo di killer che faceva capo a Giuseppe Setola, si riuniva per pianificare gli omicidi.
Dal campeggio, in particolare, il commando partì nel giugno del 2008 per assassinare Raffaele Granata, titolare di un lido balneare e padre del sindaco di Calvizzano, punito per aver denunciato un'estorsione.
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