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martedì 1 giugno 2010
Patenti facili, sgominata banda
Patenti facili, sgominata banda
in cella anche direttore Motorizzazione
La banda utilizzava sofistifate apparecchiature ricetrasmittenti, oppure effettuava scambi di fotografie e documenti per sostituire il candidato all'esame
Trentasei persone sono state arrestate dalla polizia di Foggia con l'accusa di far parte di un'organizzazione specializzata nell'assegnazione di "patenti facili" al costo di 2mila euro. Per far superare i quiz la banda utilizzava sofistifate apparecchiature ricetrasmittenti, oppure effettuava scambi di fotografie e documenti per sostituire il candidato all'esame. Tra le persone finite in manette anche il direttore della Motorizzazione civile di Foggia.
Le accuse per le persone coinvolte (66 in tutto) sono di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di più delitti, come truffa ai danni della Motorizzazione Civile di Foggia e Bari, corruzione, sostituzione di persona, falsità materiale e ideologica. Sei indagati rispondono anche di spaccio di droga.Alcuni provvedimenti cautelari sono stati eseguiti in provincia di Milano, Parma, Mantova, Vicenza, Campobasso e Bari. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Foggia, Enrico Di Dedda, su richiesta del pubblico ministero Domenico Minardi.
L'organizzazione annoverava tra i propri aderenti anche i gestori di alcune autoscuole e qualche medico compiacente, il cui compito era quello di assicurare l'idoneita' necessaria per il conseguimento del titolo di guida. In alcuni casi, grazie alla complicità del direttore della Motorizzazione Civile di Foggia, l'ingegner Vito Pompa, secondo gli inquirenti "corruttibile", ai "clienti" veniva assicurato il superamento certo della prova teorica (per molti candidati insuperabile), consistente nel rispondere in un tempo prestabilito a svariati quiz. Per assicurare il superamento dell'esame a quiz, il gruppo criminale si avvaleva di un efficiente metodo basato sull'utilizzo di sofisticate apparecchiature elettroniche.
La prova di esame si svolgeva solitamente in un'aula al piano terra della Motorizzazione Civile dove sono dislocati, per ogni postazione assegnata ai candidati, un monitor con la relativa tastiera attraverso la quale il candidato segna le risposte esatte ai diversi quiz riportati sul display. Nel giorno della prova, a chi si rivolgeva alla banda, venivano forniti gli apparati ricetrasmittenti muniti di un minuscolo microfono, nascosti sotto gli abiti. All'esterno dell'aula si piazzavano in auto uno o più componenti dell'organizzazione, muniti di un'altra ricetrasmittente. La vettura veniva parcheggiata a breve distanza dagli uffici della Motorizzazione e spesso anche all'interno dell'area di sosta privata della struttura, in quanto le ricetrasmittenti avevano un raggio d'azione limitato. Il candidato davanti al monitor doveva solo leggere a bassa voce i diversi quiz a risposta multipla che gli venivano proposti. Il complice all'esterno, attraverso una rapida consultazione di alcuni manuali, comunicava la risposta esatta al candidato tramite invio di impulsi convenzionali trasmessi con la propria ricetrasmittente.
In alcuni casi il gruppo, quando il candidato riteneva di non essere in grado di eseguire i suoi compiti, lo sostituiva con un proprio componente che accedeva all'interno dell'aula, sostituendosi all'interessato nell'esame a quiz. Per fare questo l'organizzazione contraffaceva la documentazione originale che ogni candidato doveva esibire al momento della prova, sostituendo la sua foto tessera, spillata sulla domanda per il rilascio della patente, con quella della persona designata a sostituirlo in aula. Ovviamente il truffatore esibiva anche il documento di riconoscimento con il nome del candidato ma riportante la sua foto. A quel punto, attraverso l'utilizzo delle ricetrasmittenti, l'esame veniva agevolmente superato e, ottenuta l'idoneità a sostenere l'esame di guida, le foto originali riprendevano il proprio posto sulla documentazione del candidato, che veniva riconsegnata all'interessato al termine della prova a quiz.
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