lunedì 28 giugno 2010

Beni confiscati e enti locali: un rapporto da rafforzare


Beni confiscati e enti locali: un rapporto da rafforzare

Lo evidenzia il sottosegretario all'Interno Mantovano che annuncia l'apertura di nuclei presso le prefetture collegati con l'Agenzia nazionale


«Non si può immaginare che le forze di polizia, l'autorità giudiziaria, l'Agenzia per la gestione dei beni confiscati possano sostituirsi agli enti territoriali». Ad evidenziarlo è il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano che recentemente ha più volte ribadito, sia a Bari che a Napoli dove ha partecipato a diverse manifestazioni contro il pizzo e a favore di una più stretta interazione tra enti locali e strutture dello Stato, la necessità di una sinergia per l’utilizzo di beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

La nuova configurazione dell'art. 143 del Testo unico sugli enti locali che permette lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose se viene accertato un colpevole ritardo nella destinazione di un bene e l’istituzione dell'Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, vanno in questa direzione.

Mantovano - che a Bari è intervenuto in prefettura ad un seminario sul ruolo e le funzioni degli enti locali nella gestione dei beni confiscati alla criminalità, organizzato dalla Scuola superiore della pubblica amministrazione locale - ha sottolineato la differenza di carattere qualitativo e di impostazione tra l'Agenzia nazionale e l'Agenzia del demanio, che li gestiva in precedenza. I problemi per il riutilizzo di questi beni – secondo il sottosegretario - sono sia di ordine tecnico, legati spesso alla presenza all'interno di questi beni di familiari di colui al quale sono stati confiscati, sia di ordine economico-finanziario a causa della scarsa disponibilità di risorse per procedere alle ristrutturazioni dei beni e sia per problemi di intimidazioni, soprattutto in alcune zone. «La presenza oggi di un ufficio centrale pienamente funzionante, qual è l'Agenzia - ha aggiunto - permetterà di superare larga parte di questi problemi a condizione che ci sia una collaborazione piena e totale delle amministrazioni del territorio».

Per questo, si sta lavorando – ha annunciato Mantovano - «non soltanto all'individuazione delle sedi periferiche, ma anche per organizzare, nelle prefetture nel cui territorio rientrano beni confiscati, nuclei appositi che si collegheranno con l'Agenzia e saranno una sorta di sua presenza stabile sul territorio».

Sulla scarsa sensibilità dimostrata da alcuni amministratori locali sul tema della confisca dei beni alla criminalità, Mantovano, intervenendo a Napoli nella sede della Provincia a Santa Maria La Nova ad un seminario sul ruolo degli enti locali promosso dalla Scuola superiore della pubblica amministrazione locale, ha ribadito che la Magistratura e le Forze di polizia «possono aiutarli, possono sostenerli, possono consigliarli ma non possono sostituirli, per il minimo di decoro istituzionale che impone a ciascuno di svolgere il proprio ruolo fino in fondo».

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