giovedì 10 giugno 2010

Nuovo blitz contro i Casalesi: 28 arresti


Nuovo blitz contro i Casalesi: 28 arresti
Preso imprenditore di Posillipo


CASERTA (10 giugno) - Ventotto elementi dell'ala stragista dei Casalesi sono stati raggiunti da un provvedimento di custodia cautelare in carcere. Si tratta della terza operazione, in pochi giorni, che colpisce il clan di Gomorra.

Carabinieri e polizia hanno eseguito infatti in poco tempo circa 50 tra ordinanze di custodia cautelare in carcere e fermi di polizia giudiziaria, disposti dalla Dda di Napoli, nei confronti dei gruppi criminali capeggiati rispettivamente da Francesco Schiavone, detto «Sandokan», e da Francesco Bidognetti, detto «Cicciotte 'e mezzanotte».

Capi storici della cosca, i due boss, condannati all'ergastolo, sono entrambi da anni sottoposti al regime di carcere duro. L'ultima operazione contro la potente organizzazione camorristica casertana, che ha però ramificazione anche in altre regioni italiane, l'hanno portata a termine nelle prime ore di oggi i carabinieri del reparto territoriale di Aversa. Sono state eseguiti 28 provvedimenti restrittivi emessi dal Tribunale di Napoli su richiesta della Dda, nei confronti di capi, gregari ed anche semplici fiancheggiatori del gruppo stragista guidato da Giuseppe Setola.

Diciassette delle ordinanze sono state notificate in carcere, tra gli altri a Setola, Alessandro Cirillo, Domenico Vargas e Antonio Alluce. Questi ultimi furono catturati dai carabinieri in un villino tra Giugliano e Pozzuoli e trovati in possesso, tra l'altro, di pistola e kalashnikov, utilizzati nella strage dei sei africani, uccisi in una sartoria gestita da immigrati del Ghana. Gli indagati di oggi sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso, porto e detenzione di armi da guerra e favoreggiamento personale aggravato.

Setola ed altri destinatari dei provvedimenti restrittivi, secondo le risultanze delle indagini dei carabinieri di Aversa, guidate dal colonnello Francesco Marra e coordinate dalla Dda napoletana, si sarebbero resi responsabili di numerosi attentati con l'utilizzo di armi da guerra nei confronti di imprenditori e commercianti dell'agro aversano, ed avrebbero favorito la latitanza di capi e gregari della cosca tra le province di Napoli e Caserta.

Tra gli arrestati di questa mattina anche due insospettabili: Giorgio Improta, di 53 anni, titolare di un vivaio di piante e fiori nel quartiere napoletano di Posillipo, e Gennaro Cardillo, di 43 anni, gestore di un agriturismo nella zona flegrea.

Entrambi sono accusati di avere favorito la latitanza di Setola, dopo i tentativi di omicidio del gruppo di fuoco, a Trentola Ducenta, nei confronti di due affiliati all'organizzazione, Pietro Falcone e Salvatore Orabona, accusati di avere trattenuto parte degli incassi del pizzo imposto ad alcuni imprenditori e commercianti della zona e destinato a Setola.

Contro le abitazioni dei due furono esplosi oltre 100 colpi di pistole e fucili mitragliatori e due colpi raggiunsero per errore una donna di 47 anni, che si trovava nella cucina della propria abitazione.

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