mercoledì 9 giugno 2010

Napoli, inchiesta falsi invalidi: 9 arresti


Napoli, inchiesta falsi invalidi: 9 arresti
C'è dirigente della Municipalità di Chiaia


NAPOLI (8 giugno) - Nove persone, ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato al fine di ottenere pensioni di invalidità per inesistenti handicap e, vario titolo, anche di tentata estorsione, sono state arrestate dai carabinieri del Comando Provinciale di Napoli. Tra gli altri, è stato arrestato anche per il direttore amministrativo della I municipalità di Napoli Angelo Sacco.

L'ordinanza di custodia è stata notificata in carcere ai tre organizzatori del gruppo criminale, già arrestati nel dicembre 2009 quando le indagini erano nella prima fase. Le successive indagini svolte dai carabinieri, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Napoli, hanno consentito di accertare l'esistenza di altri falsi invalidi che percepivano indebitamente le pensioni di invalidità.

C'è anche il direttore amministrativo della I municipalità, Angelo Sacco, tra le nove persone cui i carabinieri hanno notificato oggi ordinanze di custodia cautelare nell'ambito dell'inchiesta sui falsi invalidi. Sacco, titolare dell'ufficio Invalidi civili, è accusato di aver firmato i decreti di liquidazione di alcune pensioni illegali. Ad accusarlo, in particolare, è uno degli indagati dell'inchiesta, Domenico Criscuolo, come si legge nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Amelia Primavera su richiesta del pm Giuseppe Noviello; Criscuolo ha ammesso di aver collaborato con Salvatore Alajo, il consigliere della municipalità arrestato nei mesi scorsi e destinatario ora di una nuova ordinanza: «Nella municipalità operavano per conto di Alajo il dottor Angelo Sacco, detto anche Mario Bros, e un tale Fernando di cui non ricordo il cognome. Loro si occupavano di fare firmare i documenti necessari ai falsi pensionati e poi rimandavano tutta la pratica all'Inps. All'Inps poi si provvedeva opportunamente e velocemente a sbloccare la pensione e gli arretrati».

Quattro ordinanze di custodia per associazione a delinquere finalizzata alla truffa sono state notificate ad altrettanti nuovi falsi invalidi. Salvatore Alajo e la moglie, Alexandra Danaro, devono rispondere anche di tentativo di estorsione: per recuperare il denaro delle spese legali avevano cercato di ricattare alcuni complici finora non coinvolti nelle indagini, tra cui un medico.

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