venerdì 25 giugno 2010

Napoli, false indennità di disoccupazione Scoperta maxitruffa ai danni dell'Inps


Napoli, false indennità di disoccupazione
Scoperta maxitruffa ai danni dell'Inps


In migliaia hanno percepito le indennità dopo essere stati assunti e poi licenziati da piccoli imprenditori e negozianti

NAPOLI (25 giugno) - È una truffa di proporzioni enormi quella delle finte indennità di disoccupazione su cui indaga la Procura di Napoli dopo una segnalazione dell'Inps. È stato accertato che migliaia di persone hanno percepito indebitamente le indennità dopo essere state assunte e poi licenziate fittiziamente da centinaia di piccoli imprenditori e negozianti. Molte di loro sarebbero risultate destinatarie dei sussidi a loro insaputa.

L'inchiesta, coordinata dai pm Ettore La Ragione e Giancarlo Novelli, ruota intorno alla figura di un consulente del lavoro, titolare di un patronato e di un caf, centro di assistenza fiscale. Quest'ultimo, grazie alla possibilità di accedere alla banca dati dell'Inps, avrebbe «costruito» le migliaia di false assunzioni e avrebbe poi provveduto ai relativi licenziamenti, per fare in modo che l'istituto di previdenza erogasse le indennità di disoccupazione.

Nel corso di una perquisizione avvenuta nei giorni scorsi, la polizia ha sequestrato computer e materiale cartaceo così copioso che per trasportarlo è stato necessario un furgone. A giudizio degli investigatori, quel materiale non solo «incastra» l'artefice della truffa, ma consente di ricostruire con precisione l'iter seguito e l'identità dei beneficiari degli indennizzi. Sequestrate anche carte d'identità contraffatte.

L'intervento della polizia ha impedito che venissero perfezionate altre pratiche già pronte; è stato calcolato che, se il piano fosse stato attuato, il danno complessivo sarebbe stato di cento milioni di euro. Meno imponente, ma comunque ammontante a decine di milioni di euro, la somma effettivamente erogata. Il record delle assunzioni appartiene a un negozio di scarpe, per il quale risultano assunti un centinaio di dipendenti. Tutti però stati licenziati dopo poche settimane.

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