sabato 23 marzo 2013

Dopo le minacce, le intrusioni: ignoti manomettono carte della Dda


Procura sotto shock. Sferlazza: «Stiamo controllando i faldoni»

A Reggio Calabria in corso le verifiche dopo la scoperta di un raid nell'archivio della Direzione distrettuale antimafia. Nei giorni scorsi ai magistrati erano stati inviati per posta alcuni proiettili di kalashnikov. Ora l'inquietante episodio nell'edificio del Cedir


REGGIO CALABRIA – «Siamo nella fase iniziale, stiamo controllando se sia stato portato via qualcosa». Lo ha detto il procuratore facente funzioni di Reggio Calabria Ottavio Sferlazza appena riscontrato che qualcuno si è introdotto nell’archivio della Direzione distrettuale antimafia reggina. «In particolare – ha aggiunto Sferlazza – stiamo verificando all’interno di due faldoni che abbiamo trovato spostati». Per accedere all'ufficio, che si trova al quinto piano dell'edificio del Cedir che ospita la procura, le persone avrebbero forzato una porta.
L'intrusione arriva proprio a ridosso dell'arrivo di una busta contenente dei proiettili, per la precisione cartucce di kalashnikov, che è stata intercettata dal centro di smistamento della corrispondenza del centro direzionale di Reggio Calabria, che ospita gli uffici giudiziari della città. Il plico era indirizzato al sostituto procuratore della Dda Antonio De Bernardo e al sostituto procuratore generale Francesco Mollace. Entrambi sono impegnati in alcuni processi, giunti al grado di appello, contro le cosche della fascia jonica reggina. Solo pochi giorni prima era stata intercettata anche un’altra lettera intimidatoria, contenente alcuni grammi di esplosivo, indirizzata ad un altro magistrato della Dda, Giuseppe Lombardo.

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