mercoledì 6 marzo 2013

Delitto Sarah Scazzi


Chiesto l'ergastolo per Sabrina e Cosima 9 anni per zio Michele


TARANTO – Ergastolo: la parola, pesantissima, è risuonata in aula alle 18.15, pronunciata dal pm Mariano Buccoliero. Il volto di Cosima Serrano ha mostrato un attimo di turbamento per poi rimanere impassibile, sua figlia Sabrina Misseri è invece scoppiata in lacrime mentre il rappresentante della pubblica accusa proseguiva con le richieste di condanna per i nove imputati davanti alla Corte di Assise.

Anche se quello della quindicenne Sarah Scazzi, strangolata e gettata in un pozzo il 26 agosto 2010, fu un omicidio scaturito da “scatto d’ira”, come hanno detto gli stessi pm, e non premeditato, la Procura ha chiesto il massimo della pena. “Con serenità, ma anche con un pizzico di amarezza” ha aggiunto il pm, perchè i Misseri avrebbero pensato a salvare la famiglia “pur con un cadavere tra i piedi, anzi sotto i piedi”. E poi i pm hanno chiesto alla Corte di mettere in conto “la gravità dei reati commessi perchè Sarah è stata uccisa in lacrime, per il comportamento nel corso delle indagini, l’ostinatezza che hanno manifestato anche nel dibattimento”.
Dunque, è il carcere a vita la condanna chiesta dalla Procura per Sabrina e Cosima, con una serie di pene accessorie, anche queste pesantissime.

Nove anni di reclusione la pena richiesta per Michele Misseri, rimasto impassibile in aula, che avrebbe 'solò soppresso il cadavere gettandolo nel pozzo di contrada Mosca, anche se lui da due anni continua a dire di essere l’unico responsabile del delitto.

“Nessuna sorpresa. Avevo preparato Sabrina – ha commentato l'avv. Nicola Marsegna. che insieme a Franco Coppi difende la ragazza – a questo epilogo processuale, almeno ci auguriamo solo nelle richieste della pubblica accusa. Glielo avevo detto già da qualche udienza. D’altra parte la discussione prolungata dei pubblici ministeri lasciava presagire questa richiesta”.

Otto anni di reclusione a testa sono stati chiesti per Carmine Misseri e Cosimo Cosma, fratello e nipote di Michele, che per l’accusa avrebbero aiutato quest’ultimo a nascondere il corpo di Sarah. E ancora, tre anni a testa sono stati chiesti per i presunti favoreggiatori Antonio Colazzo, Giuseppe Nigro e Cosima Prudenzano; tre anni e sei mesi, con interdizione dalla professione per lo stesso periodo, è la condanna chiesta per l'avvocato Vito Russo, ex difensore di Sabrina Misseri, che risponde di intralcio alla giustizia e favoreggiamento personale. La Procura ha chiesto anche alla Corte la trasmissione al proprio ufficio delle deposizioni di otto testimoni. Se la richiesta sarà accolta, tutti rischiano l'incriminazione per falsa testimonianza.

Un omicidio “per motivi abietti”, ha sottolineato il procuratore aggiunto Pietro Argentino nell’ultima parte della requisitoria prima delle richieste di condanna. Tanto che la Procura ha inteso unificare le imputazioni di omicidio volontario e di sequestro di persona, qualificandole come 'reato complessò. “E' stato il processo delle menzogne ed è anche giusto che coloro che hanno detto tutte queste menzogne paghino per quello che hanno detto”, ha detto Concetta Serrano, madre di Sarah, commentando le richieste della Procura per l’omicidio della figlia quindicenne. “Mi aspettavo una richiesta del genere – ha aggiunto – chi uccide una persona merita l'ergastolo. Non hanno avuto pietà per una bambina che stava anche piangendo. Ho visto Cosima e Sabrina indispettite, indifferenti, con lo sguardo duro, come se la colpa fosse solo di Sarah e loro non c'entrassero nulla. Sabrina è scoppiata in lacrime? Non l’ho vista, stavo dietro”.

Lunedì 11 marzo si proseguirà con gli interventi degli avvocati di parte civile. La sentenza potrebbe arrivare per la metà di aprile. Ma la ferita di una famiglia, e di un paese che non ha comunque 'brillatò per genuinità nel corso delle indagini, non potrà mai essere rimarginata.

CONCETTA: E' STATO IL PROCESSO DELLE MENZOGNE - «E' stato il processo delle menzogne ed è anche giusto che coloro che hanno detto tutte queste menzogne paghino per quello che hanno detto». Lo ha detto Concetta Serrano, madre di Sarah Scazzi, commentando le richieste della Procura per l’omicidio della figlia quindicenne.

«Mi aspettavo una richiesta del genere – ha aggiunto – chi uccide una persona merita l’ergastolo. Non hanno avuto pietà per una bambina che stava anche piangendo. Ho visto Cosima e Sabrina indispettite, indifferenti, con lo sguardo duro, come se la colpa fosse solo di Sarah e loro non c'entrassero nulla. Sabrina è scoppiata in lacrime? Non l’ho vista, stavo dietro».

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