mercoledì 18 novembre 2009

Rizzuto racconta: “Cosi hanno ammazzato Filippo Riggio”






Rizzuto racconta: “Cosi hanno ammazzato Filippo Riggio”

Sono due, al momento, gli omicidi che Calogero Rizzuto offre alla valutazione
degli investigatori chiavi di lettura attendibili e fa riaprire inevitabilmente indagini
e valutazioni. Aveva affermato a verbale il neo pentito di Sambuca: In ordine ad episodi
omicidiari posso riferire quanto mi venne raccontato da Mario Davilla, persona che io conoscevo
dall’adolescenza, ed al quale ero legato anche da un sentimento di gratitudine perché mi
aveva prestato del denaro in un momento di difficoltà e non lo aveva voluto restituito. Dopo
molti anni rividi il Davilla che mi chiese aiuto per trovare un lavoro ed io mi mossi in tal senso.
Quando Falsone venne a sapere della mia frequentazione con Davilla mi fece sapere che non
dovevo frequentarlo in quanto stiddaro e quindi poco affidabile. Volli sapere dal Davilla le ragioni
delle lamentele del Falsone e lui mi spiegò che era stato coinvolto in un omicidio avvenuto a
Lucca Sicula e commesso da Pietro Derelitto (e inoltre quello di un giovane che si chiamava
Pinelli) il cui cadavere venne poi gettato fuori dalla auto. Malgrado ciò lui non parlò mai dell’episodio
né si lamentò di esser stato coinvolto: mi disse quindi che potevo rappresentare questi fatti
a Falsone per contrastare la sua opinione su di lui. Quando rappresentai al Falsone i fatti narrati
dal Davilla questi mi sembrò non essere al corrente dell’omicidio e comunque non si sbilanciò”.
L’altro ieri a Roma, interrogato all’interno dell’aula bunker di Rebibbia da pubblici ministeri
e avvocati nell’ambito del processo Scacco Matto ha aggiunto altri particolari importanti:
che la vittima era imparentato con Alberto Montalbano, mafioso del saccense arrestato nel
corso dell’operazione Cupola; che la vittima era stata contattata da Mario Davilla su richiesta di
Derelitto e che Davilla non sapeva di doverlo consegnare ai suoi carnefici; che il suocero di
Montalbano aveva visto Davilla e la vittima insieme e che quindi si poteva in questo modo
aspettarsi la reazione del Montallbano; che Derelitto immediatamente rispose “uccidiamo
anche il suocero di Montalbano”. Adesso è possibile risalire al delitto narrato da
Calogero Rizzuto: si tratta dell’assassinio di Filippo Riggio, di Burgio compiuto nel gennaio
del 2003. Riggio era un vecchio mafioso sul quale aveva lavorato anche il compianto maresciallo
dei carabinieri Giuliano Guazzelli, coinvolto nella prima vera inchiesta antimafia dell’agrigentino
condotta negli anni “80” e denominata Santa Barbara. Legato a Carmelo Colletti,
Pietro Marotta, Gennaro Sortino, Stefano Radosta e lo stesso Giovanni Derelitto, fratello
di Pietro e molti altri di quegli anni. Riggio riuscì a scampare alla morte anche perché riparò
in Inghilterra inseguito da un provvedimento di cattura in quel periodo per poi venire ucciso,
venti anni dopo, nel modo che ha raccontato Rizzuto: attirato in un tranello, fatto salire in auto
e ucciso con un colpo di pistola alla testa. Il suo corpo è stato scaraventato dall’auto in corsa nelle
campagne tra Burgio e Villafranca Sicula. Indagini sono pure in corso per l’omicidio
Pinelli, un giovane di Burgio assassinato nel 1996.

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