venerdì 13 novembre 2009

Processo Agorà, slitta la sentenza


Processo Agorà, slitta la sentenza

E’ slittata la sentenza relativa al processo “Agorà” prevista per oggi. La decisione del giudice è stata adottata dopo che è stata sentita la necessità di ascoltare nuovamente i collaboratori di giustizia Giuseppe Sardino, Calogero Rizzuto, Beniamino e Maurizio di Gati. Il Gup di Palermo Lorenzo Matassa ha rinviato il processo al prossimo 19 gennaio proprio per interrogare i quattro collaboratori di giustizia. L’inchiesta “Agorà” è scattata per far luce su un presunto intreccio fra mafia e imprese. I pubblici ministeri Fernando Asaro e Sara Micucci avevano chiesto la condanna a dodici anni di carcere per Angelo Di Bella, 55 anni di Canicattì; dieci anni per Gerlando Morreale, favarese di 43 anni; stessa pena per Calogero Costanza, anche lui favarese di 25 anni; nove anni per Luigi Messana, 51 anni di Canicattì; sei anni per Calogero Di Caro, 63 anni di Canicattì e un anno per Beniamino Di Gati, pentito di Racalmuto. Quest’ultima richiesta di pena è ridotta perché lo prevede la legge sui collaboratori di giustizia. Le accuse contestate a vario titolo sono l’associazione mafiosa e il riciclaggio aggravato. Infine era stato chiesto il non doversi procedere per Diego Messana, ventinovenne figlio di Luigi, accusato di semplice violazione della normativa finanziaria. Secondo i pm il reato è prescritto. Altri due imputati hanno patteggiato la pena, tre sono stati rinviati a giudizio. Cosa Nostra, sostiene l’accusa, sarebbe riuscita a effettuare grossi investimenti nel settore dei lavori pubblici. Lo avrebbe fatto grazie a imprese riconducibili a prestanome. La più grande speculazione sarebbe stata portata a termine con il centro commerciale di Castrofilippo su cui gravitavano gli interessi diretti dapprima di Maurizio di Gati e successivamente di Giuseppe Falsone, attuale capo provinciale di Cosa Nostra.

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