venerdì 20 novembre 2009

Maroni: «Quella di Palermo è una questura a cinque stelle»



Maroni: «Quella di Palermo è una questura a cinque stelle»

Lotta alle mafie

20.11.2009
Maroni: «Quella di Palermo è una questura a cinque stelle»
Il ministro dell'Interno esprime le congratulazioni del governo agli uomini della squadra mobile dopo l'arresto del numero due di 'cosa nostra' Raccuglia: «Un incontro utile ed emozionante». Annunciata la visita alle principali questure d'Italia


«Quella di Palermo è una questura a cinque stelle». Lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni dopo l'incontro con gli uomini della squadra mobile del capoluogo siciliano che domenica scorsa hanno arrestato il boss mafioso Mimmo Raccuglia, dopo quasi 15 anni di latitanza.

Accompagnato dal capo della polizia Antonio Manganelli e dal vice capo Francesco Cirillo, Maroni ha voluto incontrare gli uomini che hanno effettuato gli ultimi arresti per complimentarsi con loro. «E' importante che il ministro possa rendersi personalmente conto delle condizioni in cui operano gli uomini» ha detto.

«E' stato un incontro utile ed emozionante – ha continuato il ministro - mi sono reso conto della passione che questi uomini mettono nel loro lavoro ma anche del lungo lavoro che c'è dietro un arresto. Ho trasmesso a loro le congratulazioni del governo». Maroni ha poi annunciato l'inizio di una una serie di incontri che terrà personalmente nelle principali questure d'Italia per far sentire a tutti i poliziotti l'appoggio del ministro «ma anche per sentire le loro richieste e capire meglio quali sono le cose che servono, inclusi gli strumenti legislativi».

Intercettazioni, Maroni: evitare gli abusi senza che cio' intralci le indagini
Nella conferenza stampa in questura Maroni ha affrontato anche il tema delle intercettazioni telefoniche.
«Le intercettazioni - ha detto il ministro - sono fondamentali, bisogna però evitare gli abusi evidenti che sono stati fatti finora. E per questo vanno riviste, proprio per evitare gli eccessi, ma senza che ciò porti ad intralciare le indagini».
«Parlando con i poliziotti - ha continuato Maroni - ho avuto informazioni interessanti sull'uso delle intercettazioni, che serviranno per capire come dobbiamo muoverci anche sul piano legislativo».

Il grazie di Maganelli, ex questore di Palermo
«Un affettuoso grazie per l'impegno che negli anni permane e si consolida e rappresenta la professionalità straordinaria della polizia» è stato rivolto dal capo della polizia Manganelli agli uomini della questura per complimentarsi della cattura di Raccuglia. Con Manganelli era presente il vice capo e direttore della Criminalpol Francesco Cirillo e il direttore dell'Anticrimine Franco Gratteri.
Gli uomini della squadra mobile di Palermo hanno ricordato le operazioni condotte insieme a Manganelli, quando il capo della polizia aveva prestato servizio allo Sco - Servizio centrale operativo - e quando aveva l'incarico di questore a Palermo. Attraverso il 'rito del suono di un campanaccio', che evoca la cattura dei latitanti, Manganelli e i suoi uomini hanno ripercorso le fasi dell'arresto di Raccuglia e di altri boss come Bernardo Provenzano e Giovanni Brusca.

L'azione del governo: un risultato senza precedenti
«L'azione contro la criminalità organizzata che stiamo portando avanti - ha infine ricordato Maroni - non ha precedenti». Il ministro ha sottolineato i risultati raggiunti in 18 mesi: sequestrati 5,6 miliardi di euro e arrestati 18 dei 30 latitanti più pericolosi.
«Una media di otto mafiosi arrestati al giorno. Questi risultati - ha concluso il ministro - sono stati possibili anche grazie agli strumenti che sono stati messi a disposizione delle forze dell'ordine. Se non è il massimo, ci impegneremo per recuperare tutte le risorse che servono. Il sistema comunque funziona e funziona bene. Quello che è stato fatto è straordinario. Chiederò al governo di trovare tutti i fondi per fare ancora meglio».

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