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martedì 10 novembre 2009
Cosentino, chiesta autorizzazione per misura cautelare
Cosentino, chiesta autorizzazione per misura cautelare
Il Tribunale di Napoli ha inviato a Montecitorio la richiesta di autorizzazione di misure cautelari per il deputato e sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino, indagato per suoi presunti contatti con la Camorra. Lo ha riferito stasera a Reuters una fonte giudiziaria.
La richiesta è stata firmata dal gip Raffaele Piccirillo su richiesta della procura. La fonte non ha precisato quale tipo di misura restrittiva sia stata richiesta.
La procura, contattata da Reuters, non ha voluto rilasciare alcun commento.
Cosentino, che è coordinatore del Pdl in Campania e inserito nella rosa di candidati del centrodestra alla carica di Governatore alle elezioni Regionali del prossimo marzo, è indagato per concorso esterno in associazione camorristica, dopo che un collaboratore di giustizia ha parlato ai magistrati, oltre un anno fa, di suoi presunti legami con il clan dei Casalesi.
Al gip era giunta da un anno la richiesta di misura cautelare per Cosentino che è stata poi integrata da altri elementi, dice la fonte giustizia.
Il Pdl della Campania «esprime fraterna solidarietà all'onorevole Nicola Cosentino, nella convinzione che presto si dimostrerà l'assoluta estraneità del coordinatore regionale del Pdl, dalle ipotesi di reato contestategli».
«Resta inteso che il Popolo della libertà della Campania non consentirà alcuna strumentalizzazione politica dell'iniziativa intrapresa dalla magistratura», dice il Pdl in una nota.
CLAMOROSO! Il pentito Vassallo accusa Cosentino: prese 50mila euro da Sergio Orsi. Aveva raccontato tutto ad Anno Zero: IL VIDEO!
Sul settimanale anche i verbali di Bidognetti che accusa Ferraro. Nessuna replica, finora, da Mario Landolfi, pure tirato in ballo. De Franciscis non commenta le tangenti in Provincia. Nessuna reazione da Bottino e Costantini sui funzionari corrotti
CASERTA - Vassallo collabora con i giudici e parla di Cosentino. Su "l'espresso" in edicola due articoli riportano l'attenzione sui risvolti per la salute pubblica e per la legalità dell'emergenza rifiuti in Campania. Nel primo, una ricostruzione del business del trasporto e dello smaltimento illegale di rifiuti tossici dal Nord Italia in Campania attraverso i verbali del primo imprenditore del settore divenuto collaboratore di giustizia dopo l'arresto, Gaetano Vassallo. Le sue rivelazioni, tra l'altro, hanno aperto la strada alle inchieste sulla gestione della camorra dei Casalesi del settore rifiuti; una di queste coinvolgeva Michele Orsi, ucciso davanti a un bar nei pressi della sua abitazione a Casal di Principe questa primavera. Vassallo ai magistrati ha fatto anche il nome del sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino.
L'escamotage della creazione di allevamenti di bufale come copertura alle discariche illegali di rifiuti tossici è invece oggetto della seconda inchiesta, basata sui verbali di Domenico Bidognetti, pentito eccellente del clan di 'Sandokan' cui, sempre questa primavera, i Casalesi hanno ucciso il padre Umberto.
Ai magistrati partenopei della Direzione distrettuale antimafia Bidognetti ha raccontato come le bufale allevate sulle terre inquinate dai rifiuti tossici venissero infettate con il virus della brucellosi in modo da ottenere i risarcimenti regionali e nazionali per l'abbattimento dei capi. Un'altro affare gestito dai poteri criminali del clan.
Gaetano Vassallo, un fiume di rivelazioni: su Nicola Cosentino, su Mario Landolfi, sulla rifiuti connection
Vassallo parla, eccome. Da imprenditore rodato degli albori del business dei rifiuti, conosce a menadito trucchi, inganni e scorciatoie del "sistema". Parla, racconta tutto. Accusa Nicola Cosentino, ora sottosegretario all'Economia, di aver preso una busta gialla con 50mila euro da Sergio Orsi, fratello di quel Michele ucciso mesi fa per strada a Casal di Principe come un cane.
Vassallo accusa anche Mario Landolfi, ex ministro di Alleanza Nazionale. Sullo sfondo le vicende dell'Eco4 che hanno coinvolto Cosentino e Landolfi.
Parla di decine di sindaci prezzolati, Vassallo. Accusa i funzionari della Provincia di Caserta, che hanno rilasciato, ricevendo tangenti, licenze per siti ubicati fuori di Terra di Lavoro. Denuncia agenti e appartenenti delle forze dell'ordine prezzolati, per lunghi anni, dai clan camorristici.
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