sabato 28 novembre 2009

PROCESSO «SCACCO MATTO». Conclusa la requisitoria dei Pm per gli imputati giudicati con l’abbreviato













PROCESSO «SCACCO MATTO». Conclusa la requisitoria dei Pm per gli imputati giudicati con l’abbreviato

PROCESSO «SCACCO MATTO». Conclusa la requisitoria dei Pm per gli imputati giudicati con l’abbreviato
Mafia: chieste 21 condanne
Chiesti complessivamente 271 anni di reclusione per gli imputati del processo
per mafia ed estorsioni denominato «Scacco Matto», troncone che si
celebra davanti al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di
Palermo Camerini con il rito abbreviato. La richiesta delle condanne è stata
avanzata al termine della lunga e articolata requisitoria, durata diverse
udienze, dei magistrati della Procura distrettuale antimafia Rita Fulantelli
ed Emanuele Ravaglioli. Dalla prossima udienza sarà invece la volta delle
arringhe dei difensori dei numerosi imputati.

Per Calogero Rizzuto, il collaboratore di giustizia che ha dato un notevole
impulso alla ricostruzione di alcuni fatti, nonché dell’organigramma delle
presunte famiglie mafiose dei mandamenti del Belice, Sciacca e Ribera è
stata chiesta la condanna a 4 anni di reclusione.

Rimane in pieno svolgimento l’altro troncone del processo, quello che si
celebra a Sciacca con il rito ordinario e che vede coinvolti 19 imputati.
L’operazione «Scacco Matto», condotta dai carabinieri e coordinata dalla
Direzione distrettuale antimafia del capoluogo dell’isola, è culminata con
l’arresto di diverse decine di uomini ritenuti, secondo gli inquirenti, il
gotha delle famiglie mafiose di questo lembo della provincia agrigentina.
Lo scorso 15 settembre, la Dda comunica la collaborazione di Calogero
Rizzuto, ritenuto vice capo mandamento. Il salto del fosso del sambuche
costituisce una novità di grosso rilievo in questa parte della provincia. Infatti,
è la prima volta che si registra la collaborazione da parte di un personaggio
della mafia. All’impianto accusatorio della Dda, ricco di particolari
grazie ad una massiccia azione investigativa dei carabinieri, si aggiungono
conferme e particolari nuovi proprio in conseguenza delle confessioni
di Rizzuto.

Un racconto lungo e che riempie diverse centinaia di pagine nelle quali
vengono descritte le estorsioni, spiegati alcuni omicidi, rivelati le tangenti
chieste su lavori pubblici. Dalla condotta idrica Favara di Burgio, ai lavori
sulla strada statale 115 inerenti la messa in sicurezza e aggiudicati dalla
Si.gen.co. La descrizione della spartizione del territorio, le forniture del
calcestruzzo. Ma anche litigi all’interno delle famiglie come il contrasto
tra lo stesso Calogero Rizzuto e i Capizzi.

Un contrasto che, secondo quanto racconta Rizzuto, si acuisce al
punto tale da indurre quest’ultimo a collaborare con la giustizia, anche
perché teme di essere ucciso dai Capizzi. Ma il fiume in piena di Calogero
Rizzuto va oltre e sono previsti nuovi sviluppi. Infatti, moltissime pagine
delle confessioni contengono omissis che hanno generato nuove investigazioni
in corso.

Mafia: chieste 21 condanne

Queste, nel dettaglio, le condanne chieste dai Pm al
termine della requisitoria.


Gino Guzzo: 20 anni
Francesco Capizzi: 20 anni
Raffaele Sala: 18 anni
Accursio Dimino 16 anni
Antonio Gulotta: 16 anni
Antonino Pumilia: 16 anni
Paolo Capizzi (1968): 16 anni
Salvatore Imbornone: 16 anni
Paolo Capizzi (1940): 14 anni
Giacomo Corso: 14 anni
Michele Barreca: 14 anni
Girolamo Sala: 12 anni
Pietro Antonio Derelitto: 12 anni
Gisueppe Barreca: 12 anni
Giuseppe Capizzi (1969): 12 anni
Antino Montalbano: 12 anni
Giusueppe Orlando: 12 anni
Gisueppe Capizzi (1966): 10 anni
Calogero Rizzuto: 4 anni
Leonardo Taormina: 30 mesi
Michele Giambrone: 30 mesi
Gaspere Scirò: non doversi
procedere per morte del reo.

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