martedì 18 febbraio 2014

Strage di Alcamo: imputato assolto 38 anni dopo, ma lui è morto



CATANIA. Condannato all'ergastolo 33 anni  fa e morto nel 1998 in carcere adesso è stato assolto per 'non  avere commesso il fattò. È la sentenza pronunciata dalla Corte  d'Appello di Catania che ha assolto Giovanni Mandalà per  l'omicidio di due carabinieri, Carmine Apuzzo e Salvatore  Falcetta, nella strage di Alcamo Marina del 27 gennaio 1976. Il  sostituto Pg Maria Concetta Ledda aveva chiesto l'assoluzione.    
 
Per quel duplice omicidio furono condannati  anche Giuseppe  Gulotta, Giuseppe Ferrantelli e Gaetano Santangelo, la cui  condanna è stata già al centro di revisione con assoluzione due  anni fa, da parte della Corte di Appello di Reggio Calabria e lo  scorso anni da quella per i minorenni di Catania.  Mandalà  è deceduto in carcere il 15 novembre del 1998  proclamandosi innocente. La sua famiglia, tramite l'avvocato   Baldassarre Lauria del foro di Alcamo, ha anticipato che  chiederà risarcimento danni rivolgendosi alla corte di giustizia  europea.  Nel processo di Catania il pentito Leonardo Messina ha  dichiarato che quella strage fu concepita dalla mafia, di  concerto con esponenti dell'Arma, per preparare un colpo di  Stato. Secondo una ricostruzione fornita in sede di commissione  Antimafia, dietro la strage di Alcamo Marina ci sarebbe una  struttura segreta: i carabinieri Falcetta e Apuzzo avrebbero  fermato, il giorno prima di essere uccisi, un furgone che  trasportava armi, presumibilmente con a bordo uomini del gruppo  paramilitare

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