lunedì 10 febbraio 2014

Napoli. Falsi invalidi, rivelazioni choc di un pentito «Così il clan controlla le pensioni»



di Leandro Del Gaudio
Sembra un pozzo senza fondo la storia dei falsi invalidi a Napoli. Dopo Chiaia, l’attenzione degli inquirenti si è spostata nella quarta municipalità di Napoli, già toccata un anno fa da arresti e indagini.

Tanto che oggi, agli atti dell’inchiesta sul clan Contini, spunta il verbale d’accusa di tale Alfredo Sartori, uno che ha avuto i suoi problemi con la giustizia nel corso di un’inchiesta sulle truffe ai danni della Telecom.

Non siamo a Chiaia, dove pure sono stati realizzati arresti e sequestri (grazie a un accordo tra un politico locale e alcuni soggetti in odore di camorra), ma a piazza Nazionale.

Zona contesa tra clan Contini e Mazzarella. Il «medico», il «professore», l’informatico: «Ecco gli uomini del sistema». E spunta il caso della stanza 27 - un ufficio della municipalità del centro - dove ci sarebbe un via vai di soggetti legati alla camorra.

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