lunedì 10 febbraio 2014

Finita la caccia all'uomo, preso nel sonno Cutrì

Era nascosto in un appartamento nell'alto milanese

L'ergastolano evaso si trovava in compagnia di un altro uomo e viveva in un appartamento messo a disposizioni da un imprenditore arrestato ieri. Secondo quanto ricostruito al momento del blitz dei carabinieri del Gis Cutrì era armato con una pistola con il colpo in canna ma i militari lo hanno disarmato prima che potesse usarla


VARESE - Finita la caccia all'uomo, i Carabinieri hanno individuato e arrestato Domenico Cutrì, l’ergastolano fuggito dal tribunale di Gallarate (Varese) dopo una sanguinosa sparatoria in cui ha perso la vita il fratello Antonino Cutrì. L'evaso sarebbe stato catturato non distante da Inveruno, nell’Alto milanese, dove risiede la sua famiglia.. Domenico Cutrì, 32 anni, era stato condannato in appello all’ergastolo come mandante dell’omicidio di un polacco che aveva insidiato la sua fidanzata (LEGGI LA SCHEDA COMPLETA). Era evaso lunedì scorso, intorno alle 15, quando un gruppo armato era entrato in azione davanti al tribunale di Gallarate dove l'ergastolano doveva sostenere un processo per truffa (GUARDA IL VIDEO DEL LUOGO DELL'ASSALTO e LEGGI I DETTAGLI DELL'EVASIONE)

Del commando, tutti arrestati (LEGGI LA NOTIZIA) facevano parte, secondo quanto accertato dai carabinieri, coordinati dal pm di Busto Arsizio, Raffaella Zappatini, i suoi fratelli Antonino, 30 anni, ucciso nel conflitto a fuoco con gli agenti della Polizia penitenziaria, e Daniele, 23 anni, fermato due giorni fa (GUARDA IL VIDEO DEL SUO NASCONDIGLIO). Altri quattro componenti del commando erano stati fermati a Cellio (Vercelli) dove era stato allestito un covo e un quarto a Napoli.
 
In carcere si trova anche la compagna di Antonino Cutrì, Carlotta Di Lauro, accusata di aver fornito supporto logistico all’evasione. Si è fatta trovare ieri sera in casa dei genitori dopo tre giorni in cui era stata irriperibile con il figlio di cinque anni avuto da una precedente relazione.
L’appartamento in cui l'uomo è stato sorpreso nel sonno era stato messo a disposizione dell’evaso da un piccolo imprenditore della zona, Franco Cafà, 35 anni, arrestato ieri dai carabinieri a Buscate (Milano) con l’accusa di favoreggiamento. Cutrì si trovava in compagnia di un altro uomo, Luca Greco, e con lui viveva in condizioni di degrado: nel covo, infatti, mancavano luce, acqua e gas. Per cucinare i due uomini utilizzavano un fornelletto da campeggio, e dormivano su due brandine in una delle stanze. All’interno del covo ci sono ancora generi alimentari, pacchi di pasta e scatolette di tonno, sparsi a terra, davanti al divano dove dormivano l’ergastolano e il suo complice Luca Greco. Sul pavimento anche copie di quotidiani con la cronaca dell’evasione. Cutrì aveva a disposizione una palazzina in ristrutturazione di due piani in via Villoresi, poco lontano dal centro di Inveruno (Milano) e dalla casa dove vivono i genitori. Le porte delle stanze sono state sfondate. Il cortile dove si trova la palazzina è circondato da altre case ma, come raccontano alcuni residenti, nessuno si sarebbe accorto di movimenti sospetti.

Ad entrare in azione per catturarli sono stati i carabinieri del Gis (Gruppo intervento speciale). A individuare il covo erano invece state le indagini dei carabinieri di Varese, Milano e del Ros (Raggruppamento operativo speciale). La pistola 375 magnum che Mimmo Cutrì aveva con sè aveva il colpo in canna, ma gli investigatori lo hanno sorpreso nel sonno e non è stato in grado di usarla (GUARDA IL VIDEO)

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