martedì 4 febbraio 2014

Omicidio Fragalà, i risultati della perizia fonica

Voce "compatibile" con quella di un indagato

PALERMO. La consulenza fonica su  un'intercettazione, effettuata dal Ris, confermerebbe il ruolo  di Francesco Arcuri, uno dei tre arrestati per l'omicidio del  penalista Enzo Fragalà, aggredito il 23 febbraio a Palermo e  morto dopo un'agonia di tre giorni.  I legali dell'indagato, che hanno sostenuto che il loro  assistito al momento dell'aggressione si sarebbe trovato  altrove, hanno chiesto una perizia sull'intercettazione che  incolperebbe Arcuri, nel corso della quale si parlerebbe di un  «legno», espressione che secondo gli inquirenti indicherebbe  l'arma usata per uccidere l'avvocato.

I carabinieri, incaricati  dal pm Carlo Lenzi di analizzare il nastro, hanno sostenuto nel  corso di un incidente probatorio che si è svolto oggi, che ci  sarebbe un principio di compatibilità tra la voce che si sente  nella conversazione e quella dell'arrestato.   Meno netti i periti del gip che non hanno ritenuto il dialogo  sufficientemente lungo per arrivare a una conclusione certa.  Per il delitto del penalista , l'11 luglio scorso erano stati  arrestati oltre ad Arcuri, anche Salvatore Ingrassia e Antonino  Siragusa. Per i difensori Arcuri sarebbe scagionato anche da un  video acquisito dagli investigatori nell'ambito di un  procedimento contro la mafia del Borgo Vecchio. Nel video  registrato dalla polizia si vedrebbe Arcuri davanti a una  fiaschetteria di via Guerrazzi, alla Zisa.  L'uomo sarebbe stato lì dalle 19.24 alle 20.56. Mentre,  secondo i pm, l'indagato avrebbe ucciso Fragalà intorno alle  20.30.     L'incidente probatorio è stato rinviato al 18 febbraio.

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