martedì 11 febbraio 2014

Napoli: falsi invalidi, controlli bluff. L'ombra lunga della camorra


di Giuseppe Crimaldi
C'è un filo rosso che tiene insieme le truffa dei falsi invalidi (finora ne sono stati individuati mille) in tutta la città. Nuovi particolari emergono dai verbali contenenti le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia - Alfredo Sartori - che avrebbe confermato intrecci tra pubblica amministrazione ed elementi vicini ai clan.

Tutta la truffa, sempre secondo il pentito, si sarebbe materializzata nella sede di piazza Nazionale dell’Asl, nella «stanza 27». Il direttore Giuseppe Papaccioli, arrivato al distretto 33 nel 2012, però avverte che ora tutto è cambiato, che le «mele marce non ci sono più». Intanto, nel corso del processo ai finti ciechi di Chiaia, il regista della truffa Salvatore Alajo ha chiesto la parola, ha fatto i nomi di un funzionario Inps e di un avvocato, tirati in ballo come complici.

Da Poggioreale al Pallonetto di Santa Lucia. Passando attraverso i popolosi rioni del centro storico - la Sanità, Montecalvario, San Carlo all'Arena, Vicaria - fino ai quartieri della periferia occidentale e orientale. C'è un filo rosso che si annoda e tiene insieme la truffa delle truffe che fa conquistare a Napoli l'ennesimo primato nazionale, un record negativo che costa ogni anno alle casse dello Stato milioni di euro. È lo scandalo dei falsi invalidi.

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