lunedì 21 gennaio 2013

Polemica sul libro di Contrada, D'Orsi: "Nessuna autorizzazione"

Sarà presentato venerdì prossimo nell’aula intitolata al pm antimafia Crescente. I familiari: "Scelta sbagliata. Luca è morto per la giustizia"

 
di PAOLO PICONE
AGRIGENTO. Scoppia il caso ad Agrigento per la presentazione del libro di Bruno Contrada dal titolo «La mia prigione, storia di un poliziotto a Palermo», in programma venerdì prossimo, nell'aula «Luca Crescente» del Polo Universitario agrigentino. A scatenare la polemica sono stati la vedova del magistrato Crescente, Milena Marino ed il procuratore aggiunto della Dda di Palermo, Vittorio Teresi.

«Luca è morto per la giustizia - scrive la vedova -. Apprendo che nell'aula a lui intitolata, che avrebbe dovuto costituire monito ed indicazione di un percorso di legalità per i giovani, dovrebbe avvenire la presentazione del libro scritto da Bruno Contrada, condannato con sentenza passata in giudicato a 10 anni di carcere per concorso esterno in associazione di tipo mafioso. Mi chiedo francamente che senso ha consentire, in un'aula dedicata ad un magistrato delle Procura della Repubblica di Palermo, la presentazione di un libro che ripercorre una storia riproposta da un uomo che per lo Stato italiano è responsabile di gravi crimini a lui ascritti ed accertati definitivamente». A rincarare la dose ci pensa il procuratore Teresi. «La distanza siderale tra Luca Crescente, magistrato della Procura di Palermo che per molti anni si è occupato della mafia agrigentina, e Bruno Contrada, condannato definitivamente per mafia, rende la vicenda scandalosa».

Ma il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, replica: «Mi sento umiliato ed offeso dalle illustri personalità che si scagliano contro una decisione che non c'è mai stata. Prima di lanciarsi in dichiarazioni avventate, sia la vedova Crescente che il procuratore Teresi, persone che stimo moltissimo, potevano informarsi meglio sul fatto che la Provincia, il sottoscritto non abbiamo rilasciato nessuna autorizzazione». E l'organizzatore della presentazione del libro di Contrada, Lelio Castaldo chiarisce i termini della vicenda: «L'iniziativa si terrà nell'Aula Pellegrino e non al Polo Universitario. Il presidente della Provincia, in questa vicenda non c'entra assolutamente nulla: anzi è stato proprio D'Orsi a farmi presente che la scelta della location avrebbe potuto creare un incidente istituzionale e mi ha consigliato di richiedere l'utilizzo della sala Pellegrino. E così è stato».


D'ORSI: "NESSUNA AUTORIZZAZIONE".
"Non ho autorizzato la concessione dell'aula convegni del consorzio universitario intitolata a Luca Crescente per la presentazione del libro 'La mia prigione'' di Bruno Contrada" in programma per venerdì prossimo". Lo dice il presidente della Provincia regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi dopo le polemiche scoppiate ieri. "Sono molto dispiaciuto di essere stato ingiustamente accusato di una cosa che non ho mai fatto e che comunque non potrei fare in quanto sono estraneo a qualunque forma di gestione o di rappresentanza diretta del consorzio universitario di Agrigento" aggiunge.

"Sono addolorato che tali accuse mi provengano - prosegue Eugenio D'Orsi - da persone nei confronti delle quali nutro profonda stima e rispetto. Sono anche molto meravigliato che il sindaco di Agrigento Marco Zambuto, estraneo come me a qualunque forma di gestione del consorzio universitario di Agrigento si fregi di aver fatto revocare una autorizzazione che in realtà non era mai stata data".

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